Operatori del servizio ambulanze lamentano disservizi

Incredibile come le postazioni delle ambulanze del servizio sanitario del 118, siano ridotte allo stremo, con gravi difficoltà da parte degli operatori e nessuno fa niente. Disagi che gli operatori  chiedono di esternare da 6 anni, attraverso un colloquio con il commissario Gambacorta, dal quale vengono snobbati tenacemente.
Ad Aversa infatti, una delle prime, se non la prima, postazioni nate sul territorio, gestite dall’Asl, con a capo il dirigente Gambacorta,  e passate da qualche giorno alla Misericordia, i problemi si sono accumulati, la struttura è decadente e se ne è parlato, scritto, gridato, ma chi di dovere è rimasto sordo al richiamo.
Le ambulanze di Aversa si trovano all’interno dell’Asl locale, gli operatori di turno allo Psault. La struttura è decadente, sono stanze fredde senza riscaldamenti, dove essi sono costretti a stare e riposare durante la notte. Non funzionano da mesi i telefoni e gli operatori non possono comunicare con l’esterno, se non con cellulari personali, non esiste un fax all’interno degli uffici adibiti al servizio, mentre ce ne sono in abbondanza, anche inusati, in quelli amministrativi. Gli stessi operatori non hanno una divisa e sono costretti a lavorare con vecchi indumenti ormai scoloriti, quando la legge prevede che, le tenute da lavoro si cambiano ogni anno.
Dopo un massacrante turno lavorativo, che può andare dalle 8 del mattino alle 20, gli operatori di turno non possono fare una doccia, poiché non vi è acqua calda.  Le pareti cadono a pezzi, le luci si spengono d’improvviso per un guasto o per altro, lavabi ormai rotti. Insomma, tutti danni che danneggiano e mettono in allarme gli operatori che, per evitare il peggio, devono fare di tasca loro alcune riparazioni. In fondo, anche per una semplice richiesta ai piani superiori dell’Asl, per ottenere un ambiente a norma, essi sono costretti a dover redigere una formale lettera, che potrebbe restare inevasa.
Gli operatori del servizio sono stanchi di essere considerati di seconda linea, rispetto al resto degli impiegati ospedalieri. Il 118, affermano, è il più importante servizio sanitario, a disposizione degli utenti. I primi ad accorrere sul posto, a sirene spiegate, è l’ambulanza di turno. Essi rischiano ogni giorno sulle strade, correndo per portare soccorso in caso di bisogno, e spesso, il loro ruolo non viene considerato neppure dagli utenti, che a volte, in preda alla confusione, si scagliano contro di essi.   
Gli stessi operatori del 118 non sono mai stati convocati dal commissario dell’Asl e da circa sei anni, da quando il vecchio dirigente Rotelli ha lasciato il posto, essi chiedono di poter parlare delle problematiche del servizio, ma non sono mai stati ascoltati. Segno che, i medici, infermieri ed autisti del servizio, non hanno la considerazione che invece meriterebbero, per il servizio prestato e per i sacrifici con cui fanno il loro lavoro.  
Doppi turni, disagi, disagi, disservizi e rischi, a cui i dipendenti sottostavano per favorire l’utente, si disperde con la mancanza di giusta valutazione da parte dei vertici aziendali. Problemi che si spera, saranno risolti prima della cessione, a fine anno, alla nuova gestione della Misericordia. I lavoratori si chiedono inoltre, come mai se l’azienda sanitaria locale, lamenta di non poter portare avanti il servizio per mancanza di fondi,  evitando agli operatori anche lo straordinario, sia stato ceduto, privatizzandolo, all’azienda di Caivano, andando a pagare questi ultimi il servizio. Un disservizio nel disservizio, economicamente più dispendioso.

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