La variegata fauna nello stupendo “habitat” del Monte Maggiore

Nel libro “Brevi cenni sul Monte Maggiore” pubblicato nel 1995 dall’Associazione “Amici Della Natura” di Calvi Risorta, su iniziativa del Presidente Nicandro Allocca, quest’anno ricorre il venticinquesimo anniversario di tale iniziativa, dopo l’illustrazione generale del Monte Maggiore (Massiccio che si eleva al centro della provincia di Caserta fino ad un’altezza di 1037 metri e la salvaguardia del suo territorio è affidata all’omonima Comunità Montana con sede nel comune di Formicola) trova spazio la descrizione della fauna nelle sue varie specie e nelle sue varie zone. A conferma di ciò si legge che la diversificata vegetazione del territorio costituisce un complesso insieme di habitat che favorisce una rilevante e varia presenza faunistica.
Il versante sud-ovest, infatti, con la sua vegetazione fitta e prevalentemente arbustiva costituisce un habitat per la sosta degli uccelli migratori e per molte specie stanziali. Diffuso è il tordo (tordus philomelos), la peppola (fringilla montifringilla), la quaglia (coturnix coturnix), il fagiano (phasianus colchicus), la beccaccia (scolopax rusticola), la marzaiola (anas querquedula), il pettirosso (ericthacus rubecula), il merlo (turdus merula), l’upupa (upupa epops), l’usignolo (luscinia megarhynchos), la cinciallegra (parus major), lo zigolo giallo (emberiza citrinella), lo zigolo nero (emberiza cirlus), il fringuello (fringilla coelebs), il verdone (chloris chloris), il cardellino (carduelis), il rigogolo (oriolus oriolus), la ghiandaia (garrulus glandarius) e il beccafico (sylvia borin).
Il versante nord, con la sua vegetazione prevalente ad alto fusto e per il sottobosco ricco di microrganismi, costituisce per la fauna un luogo di rifugio e una vera risorsa di cibo. Qui la varietà di uccelli, schiere di roditori (moscardino e ghiro), di insetti vari (cerambici, coccinelle, maggiolini, api), nonché di predatori naturali (donnole, faine, scoiattoli, tassi), di volpi, di lepri e di cinghiali costituiscono la poliedrica popolazione di questo bioma. E’ da notare che negli ultimi anni, a causa di una spietata caccia, la presenza dei cinghiali è fortemente regredita.
Nella parte più alta, tra strapiombi e speroni rocciosi, nidificano uccelli rapaci come il gheppio (falco tinnunculs) e la poiana (buteo), quest’ultima in pochi esemplari.
Nelle campagne sono anche molto diffusi la talpa, il riccio, la civetta, il gufo, l’allocco e il barbagianni.
I rettili sono generalmente rappresentati dalla vipera, dalla biscia, dall’orbettino, dalla lucertola, dal ramarro, dal geco, dalla testuggine, dal biacco (coluber viridificans) e dal saettone (elaphus longissimus).

Condividi questo articolo qui:
Stampa questo post Stampa questo post