Cerimonie nuziali di ieri e di oggi

  Le continue innovazioni portate dal progresso, hanno cancellato definitivamente tante tradizioni come le cerimonie nuziali che, un tempo, si svolgevano in casa o nei cortili di antichi palazzi. Molti cittadini bellonesi ricordano, con un pizzico di nostalgia, quando il corteo nuziale si avviava da casa, a piedi, per raggiungere la chiesa Madre dove il parroco avrebbe celebrato la S. Messa e benedetta l’unione dei novelli sposi. Al corteo, formato da genitori, parenti ed amici, si accodavano numerosi concittadini e gli sposi, spesso, erano costretti a fermarsi per il taglio di un nastro augurale, mentre applausi ed auguri salutavano la simpatica cerimonia che si concludeva con l’ingresso in chiesa. Terminata la sacra funzione, il corteo ripercorreva la stessa strada per ritornare a casa dove erano ad attenderlo altri invitati pronti a consumare: panini imbottiti di salame e provolone ed innaffiati con un bicchiere di squisito vino casereccio. Seguivano dolci preparati in casa: taralli zuccherati, chiacchiere, guanti, morsette e bicchierini di liquori casalinghi dai diversi sapori: arancio, limone e mandarino. Al suono della Marcia Nuziale, gli sposi si accingevano a tagliare la torta, preparata da un pasticciere locale, mentre gli invitati  brindavano, alla fortuna della coppia, con vermouth o  marsala. La festa era allietata dal suono di una orchestrina e dalle canzoni cantate da un artista locale, come avveniva a Bellona con Luigi Pinto che richiamava tanti appassionati del bel canto. Nello spazio riservato ai ballerini, si esibivano gli sposi che “aprivano le danze”, lasciando poi il campo agli sfrenati ballerini. La festa si prolungava fino a tarda sera e, il giorno seguente, i festeggiati  partivano per la “luna di miele” da trascorrere a Napoli o a Roma. Oggi è tutto cambiato e tante sono le innovazioni che hanno sconvolto quella che un tempo era una cerimonia ricca di semplicità: l’abito da sposa, per una vanità diffusa,deve essere più costoso di quello dell’amica; il ristorante scelto tra quelli di prima classe, oppure una villa circondata dal verde e tante aiuole. Il pranzo deve essere abbondante per soddisfare gli invitati e mettere a tacere possibili “malelingue”,  recarsi in “luna di miele” il più lontano possibile: alle isole Maldive, alle Haway, in Florida, a Tenerife ecc. luoghi da dove, spesso, gli sposi ritornano delusi e pentiti per non aver stabilito di trascorrere la vacanza nuziale “ in casa nostra”: a Capri, Ischia, Venezia, Portofino o altre amene e salutari zone della nostra bella Italia. Al termine della cerimonia nuziale, quasi sempre, è più il cibo lasciato nei piatti, che quello gustato dai commensali . Una vergognosa offesa a coloro che patiscono la fame e la miseria!  Queste le cerimonie nuziali di oggi dove abbondano la vanità e lo spreco, solo per far “dispetto” ai vicini di casa o mettere a tacere le amiche pettegole!

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