Andrea Reccia, Frattamaggiore – Calvi Risorta – Collecchio, un laico: marito e genitore “Passionista per sempre”
Andrea Reccia, originario di Frattamaggiore (NA) e residente a Collecchio (PR), in una lettera inviata ad Antonio Romano, Presidente dell’ASEAP – Associazione Ex Alunni Passionisti -, socializza che nel 1990 faceva il chierichetto nella parrocchia di san Sossio levita e martire a Frattamaggiore (all’interno della chiesa – Monumento Nazionale – sono conservate le spoglie di san Sossio, patrono della città e quelle di san Severino abate) e sulla sua strada incontrò il Padre Passionista Valentino Orefice, che era solito tenere nel mese di giugno le omelie in onore del Sacro Cuore di Gesù.
L’incontro tra i due subito diede frutti copiosi e, a tal riguardo, Andrea scrive “A settembre dello stesso anno entrai a far parte della Congregazione nella Scuola Apostolica dei Padri Passionisti di Calvi Risorta dove ho conosciuto altri missionari e dove ho avuto degli amici che sono cresciuti insieme a me (…). Devo dire, con sincerità di cuore, che nei conventi passionisti ho passato giorni, anzi, anni bellissimi dove sono stato aiutato a crescere nella mia vita umana, sociale, culturale e spirituale” e definisce indimenticabili quelli vissuti nei conventi di Calvi (CE), Paliano (FR), Ceccano (FR) e Monte Argentario (GR).
In quest’ultima comunità passionista mentre adempiva al noviziato che è disciplinato dal canone 646 del Codice di Diritto Canonico ed è disposto per far sì che il novizio possa prendere meglio coscienza della vocazione divina, quale è propria dell’istituto, sperimentarne lo stile di vita, formarsi mente e cuore secondo il suo spirito, e al tempo stesso, verificare la sua intenzione e la sua idoneità e in merito a tale delicato periodo Andrea scrive “Il Signore mi mise alla prova: venni assalito dalle mie paure e incertezze circa la mia vocazione religiosa. (…) Dopo un sofferto discernimento mollai e decisi di tornare a casa lasciando tante belle persone che avevo incontrato durante il mio cammino religioso. Avevo deluso tutti: per primo i miei genitori, che mi hanno sempre sostenuto, specialmente mia madre, che ho perso tre mesi fa”.
Andrea, non per mitigare gli effetti della sua rinuncia al sacerdozio ma per evidenziare i principi sani e religiosi che albergavano nei membri della sua famiglia scrive “Gesù allora ha ribussato alla porta di casa nostra e, questa volta, ha pescato mia sorella. Lei ha tenuto duro ed oggi è Suor Assunta Reccia, attualmente fa la Superiora del convento di Calcio (BG). (…) Non ho seguito il Signore nella vita sacerdotale, ma, come diceva Padre Giovanni Giorgi, ci sono varie vocazioni come la vita matrimoniale, dove il Signore mi ha indirizzato e tuttora non mi abbandona e lo sento sempre accanto”.
Andrea Reccia abita a Collecchio (PR), comune di circa 15.000 abitanti e con un’estensione di circa 59 km quadrati, ove lavora in un’azienda che produce imballaggi per il sottovuoto. Nel 2006 si unisce in matrimonio con Angela, di professione sarta, che lo rende felice genitore di uno splendido figlio, Gabriele. Questi, oggi undicenne, come il papà tanti anni or sono, fa il chierichetto e per il papà “Questa è la benedizione del Signore, che nonostante in passato gli abbia girato <le spalle>, mi sta dimostrando il Suo Amore infinito, proteggendomi e accompagnandomi nella mia famiglia”.
Andrea, poi, socializza che ha espletato il servizio militare nell’Arma dei Carabinieri e prendendo spunto dal motto dell’Arma “Nei Secoli Fedeli” scrive “Io vi dico che mi sento, sono e sarò un PASSIONISTA PER SEMPRE e partecipa, altresì, che diverse volte gli è stato obiettato che gli anni vissuti da alunno passionista costituiscono un periodo della sua vita, purtroppo, gettati al vento. Affermazioni che non ha mai condiviso e non potrà mai condividerle e, a tal proposito, scrive “Per me, quegli anni trascorsi nelle diverse comunità passioniste mi sono da guida nella vita ed io non li dimenticherò mai, fanno parte del mio bagaglio culturale e spirituale” ed è del tutto evidente che i predetti anni rappresentano il passato, il presente e il futuro della sua essenza valoriale.
Andrea Reccia conclude la sua lettera con un ricordo particolare dei Padri Passionisti che hanno inciso sulla sua formazione e sulla sua crescita sociale, culturale, umana e spirituale: P. Marco Albarella (Casoria – NA – 21.08.1972 – Napoli 20.02.2005), P. Bartolomeo Avagliano (Bacoli –NA- 19.10.1919 – Teano/Calvi – CE- 29.10.2012) e P. Valentino Orefice (Amorosi – BN – 01.06.1924 – Napoli 20.02.2014) già entrati nella Vita Eterna e P. Giovanni Cipriani (Superiore Provinciale – provincia Exalt-Brasil), P. Antonio Mannara, P. Enzo Del Brocco, P. Salvatore Crino e P. Emanuele Zippo.
L’ex alunno passionista Andrea Reccia nella lettera che indirizza al Presidente dell’ASEAP, Antonio Romano, con vivo senso di gratitudine, scrive “Grazie ai social ho ritrovato virtualmente tanti amici come Tonino Romano, che con la sua Famiglia è stato il primo ad accogliermi. Nella sua Famiglia mi sono divertito tanto, ho bei ricordi e spero un giorno di incontrarli tutti, anche i nipotini”.
Andrea Reccia conclude la missiva rivolgendosi a tutta la “Famiglia Passionista” e scrive “A tutti, ma proprio a tutti il mio sincero GRAZIEEE… Dio benedica la Congregazione dei Passionisti, Viva san Paolo della Croce” e tale suggestiva e nobile conclusione evidenzia, chiaramente, l’interiorizzazione da parte sua del “carisma passionista”.