Il popolo è sovrano quando conviene

Nei giorni 8 e 9 novembre 1987 in Italia si votò per cinque quesiti referendari. Tra essi anche quello  sul nucleare. L’80,6 dei votanti disse NO al nucleare e, sull’abolizione della partecipazione dell'Enel alla realizzazione di impianti elettronucleari all'estero si pronunciò il 71,9% dei votanti a favore dell’abolizione. Per cui il popolo sovrano decise NO al nucleare. Dopo tutti gli scempi perpetrati dal Governo centrale, non ultimo salvare i responsabili dei vari scandali senza far risarcire i danneggiati, nonché rimettere in circolazione tantissimi delinquenti, ora, per propria convenienza mette sotto i suoi piedi il popolo sovrano perché cambia il volere espresso nei giorni 8 e 9 novembre 1987. Sono in atto mobilitazioni ed in primis quella di Greenpeace Italia dalla quale riceviamo: “In azione contro le bufale nucleari di Enel. “Ciao Franco,era ancora buio quando martedì mattina i nostri climber sono saliti sul “Colosseo Quadrato” di Roma. Alle 8.30 hanno srotolato il banner di 300 metri quadri con la scritta “Stop alla follia nucleare, Stop Nuclear Madness". È un messaggio indirizzato alle imprese italiane riunite proprio di fronte nel palazzo di Confindustria, dove Enel ha presentato il nucleare come un ottimo investimento. Il nucleare è un affare francese. Non certo per la nostra economia! Enel cerca di imbonire le imprese italiane promettendo che il 70% degli investimenti per la costruzione di quattro reattori nucleari EPR sarà nella parte non nucleare (dunque non coperta da brevetti francesi) per un controvalore di circa 12 miliardi di euro. Secondo l’azienda elettrica francese EDF – alleata di Enel nel riportare il nucleare in Italia – risulta, invece, che gli investimenti nelle parti non convenzionali degli impianti EPR, ovvero le uniche che potrebbero riguardare le imprese italiane, non superano il 40% degli investimenti totali. Per fortuna quello che Enel non dice, lo dicono altri: EDF, STUK, Citigroup, AREVA. Nella nostra analisi “Bufale nucleari” abbiamo analizzato dichiarazioni e cifre degli operatori più competenti nel settore che fanno uscire allo scoperto tutte le bugie di Enel. Sicuramente Enel continuerà la sua propaganda nucleare, ma l'esperienza degli unici due EPR in costruzione, in Finlandia e in Francia, ha già ampiamente dimostrato che per questo tipo di impianti ritardi, problemi nella sicurezza e costi fuori controllo non sono un rischio ma una regola. È quello che oggi abbiamo ricordato alle imprese italiane. Continueremo a farlo.
Saluti e a presto!” Andrea Lepore Responsabile Campagna Nucleare

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