67° anniversario della battaglia di Nikolaevka

Alla mesta cerimonia in onore dei caduti della battaglia di Nikolaevka organizzata dall’Associazione Alpini sezione di Napoli, di cui è presidente Marco Scaperrotta, erano presenti gli Alpini del gruppo sannitico , le varie Associazioni d’Arma, il Generale di Brigata Luigi Epifanio accompagnato dal Colonnello Antonio Maggi del JFC di Napoli e, in rappresentanza dell’Amministrazione bellonese il Capogruppo di Maggioranza Delegato ai grandi eventi, Domenico Valeriani. Dai conferenzieri abbiamo appreso che nella città di Nikolaevka fu combattuta, nel gennaio del 1943, una cruenta battaglia fra le Truppe Italiane e l’Armata Rossa che tentava di impedire agli uomini dell’ARMIR (Armata italiana in Russia) e a quelli della Wehrmacht la fuga dalla sacca del fiume Don. Durante la battaglia si distinsero, per il loro indomito coraggio e lo spirito di sacrificio, i battaglioni italiani: Vestone, Verona, Val di Chiese, Bergamo e Tirano a quali si aggiunsero gli Alpini dei battaglioni Edolo, Val Camonica, e della Divisione Tridentina guidati dal generale Luigi Reverberi che fu decorato con medaglia d’oro al Valor Militare. Migliaia di soldati italiani persero la vita e altre migliaia furono i feriti. Per trasportare in Russia il Corpo d’Armata Alpini furono utilizzati 200 treni, per il ritorno ne furono utilizzati solo 17 perché i sopravvissuti non raggiungevano un numero eccessivo. Da Bellona partirono, diretti al fronte russo, 14 militari e soltanto i resti di quattro di essi ritornarono al paese nativo, mentre uno soltanto, Eugenio Salerno, riabbracciò i suoi cari dopo aver percorso a piedi, o su automezzi di fortuna, la lunga distanza che lo separava da Bellona, sfidando pericoli ed intemperie.

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