Via Casilina, arteria storica e strategica del Basso Lazio e dell’Alta Campania
La Statale n. 6, Casilina, è una via medievale che nasce in Roma, a Porta Maggiore, e al tempo dei romani era chiamata Via Labicana, in quanto il suo tracciato terminava a Labicum, odierno comune di Monte Compatri e da qui si univa alla via Latina che conduceva sino a Casilinum (la moderna Capua), porta fluviale dell’antica Capua (l’odierna Santa Maria Capua Vetere). L’attuale tracciato della Via Casilina inizia sempre a Porta Maggiore e si inoltra nella campagna romana interessando prima la valle del fiume Sacco e poi quella del fiume Liri e attraversa il centro urbano di Cassino e a seguire entra in Campania rimanendo nell’Alto Casertano e dopo ben 192 chilometri si congiunge, nel comune di Pastorano, in provincia di Caserta, con la Via Appia.
La Via Casilina lungo il suo tracciato è impreziosita dalla presenza, nella zona di Roma, di numerosi reperti archeologici di notevole valore storico-artistico e, tra i tanti, si citano la “Catacomba di san Catullo”, “I Sepolcri” della Marranella, la “Necropoli Equites Singulares”, il “Mausoleo di sant’Elena”, la “Catacomba Cristiana dei santi Pietro e Marcellino”, il monumento “Sepolcro di Publio Valerio Prisco”, i resti della villa della madre di Costantino “Villa Elena” e della “Villa della Piscina” e a Ferentino, nel frusinate, “Il Testamento”, di Aulo Quintilio Prisco, lapide epigrafica scolpita nella roccia, personaggio vissuto in epoca romana nel 1° secolo d. C., e a Cassino il “Parco Archeologico” e la “Porta Capuana”.
In Campania, e più precisamente nell’alto casertano, la Via Casilina attraversa il comune di Mignano Montelungo che fu teatro, durante la seconda guerra mondiale, dal 7 al 16 dicembre 1943, della “Battaglia di Montelungo”, che fu il primo episodio, dopo la dichiarazione di guerra dell’Italia alla Germania, che vide in azione una nuova formazione militare italiana del cosiddetto Esercito cobelligerante a fianco degli alleati pagando il tributo di 47 soldati morti, 102 feriti e 151 dispersi. Sul luogo dei combattimenti sono stati costruiti un piccolo museo che raccoglie documentazione ed espone materiale bellico e un Sacrario Militare che contiene le spoglie di 974 caduti nelle battaglie di Montelungo e di Cassino, mentre i rimanenti provengono dal vecchio cimitero di guerra di Mignano e sul fronte del portico spicca la grande epigrafe latina “MORTUI UT PATRIA VIVAT”, che sintetizza la nobiltà del sacrificio di quei soldati che combatterono per riscattare lo smarrimento, pressoché generale, che si era abbattuto sull’Italia dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. Al chilometro 188, nel comune di Calvi Risorta, il viandante che percorre la Casilina si imbatte nel settecentesco Seminario Vescovile, nella Cattedrale Romanica dell’XI secolo, nel Castello Aragonese del IX secolo d. C. e nella Dogana Borbonica del XVIII secolo e la predetta arteria lambisce il sito dell’antica e storica città di Cales (64 ettari) che è fra i centri archeologici più importanti della Campania, sebbene la città sia stata indagata soltanto parzialmente. Dell’antica città di Cales si possono ammirare, tra le tante “perle”, l’Anfiteatro e le Terme Centrali, strutture risalenti al I secolo a.C.; le Terme Settentrionali del I secolo d. C. e mai indagate compiutamente; il Castellum Aquae di età imperiale; i resti di un Arco che in origine costituiva l’accesso al Decumano Massimo e alle spalle di questi i resti di una cisterna imperiale; il Teatro di età repubblicana; il Ponte delle Monache, tagliato nel tufo grigio e risalente ad età molto antica, IV secolo a.C.; i resti della Basilica paleocristiana di san Casto; le aree delle necropoli di età arcaica e sannita, situate all’esterno della cinta muraria.
La Via Casilina attraversa 26 comuni laziali: Roma, Monte Compatri, San Cesareo, Palestrina, Labico, Valmontone, Colleferro, Segni, Paliano, Anagni, Ferentino, Frosinone, Torrice, Ripi, Pofi, Ceprano, Arce, Colfelice, Roccasecca, Aquino, Piedimonte San Germano, Villa Santa Lucia, Cassino, Cervaro e San Vittore del Lazio per un tracciato di 150 chilometri e 10 comuni campani, tutti della provincia di Caserta: San Pietro Infine – km. 1,37; Mignano Montelungo – km. 9,53; Conca della Campania – km. 2,49; Tora e Piccilli, km. 4,15; Marzano Appio, km 3,45; Vairano Patenora, km. 4,20; Teano, km. 8,65; Calvi Risorta, km. 3,72; Pignataro Maggiore, km. 3.95 e Pastorano, km. 1,13 per complessivi 42 chilometri.
Il tratto laziale e quello campano della Via Casilina si snodano complessivamente su 192 chilometri interessando la parte sud della regione Lazio e la parte nord della regione Campania.