Mostra personale dell’artista casertano Scarpati a Rasa in Alto Adige

L’artista Pasquale SCARPATI, nato a Caserta e residente a Bressanone, vista la vasta popolarità ottenuta per le sue opere d’arte in Alto Adige, è stato invitato, dalla direzione del Residence  SILVANEROHF, da poco restaurato, sito in RASA, una frazione del comune di Natz-Sciaves, a  900 metri circa di altitudine. Si tratta di uno storico e rinomato locale, frequentato dall’elite dei residenti e comuni limitrofi e da molti turisti sia italiani che stranieri. Nello splendido scenario dell’altipiano soleggiato di Naz-Sciaves, situato sulla linea di confine che separa la Valle Isarco dalla Val Pusteria, Scarpati terrà la sua personale con trenta delle sue opere, dipinti in acrilico su tela  e come preannunciato precedentemente esporrà per la prima volta al pubblico il quadro dedicato a tutti gli Alpini in armi e non, dal titolo “Lassù sulle montagne frà boschi e valli d’or”, tratto dalla famosa canzone “La Montanara” ed in tale contesto esporrà anche un ritratto di Andreas HOFER, storico personaggio patriottico Sudtirolese. La mostra verrà inaugurata il prossimo 27 marzo e resterà aperta sino all'11 aprile 2010. Il nome del locale SILVANERHOF non è casuale, gli è stato dato dagli avi degli attuali proprietari in quanto coltivatori di vigneti  e produttori di vino bianco dell’omonimo locale. Inoltre l’artista è molto noto a Rasa in quanto vi  è stato residente per ben 5 anni. Scarpati, nato a Caserta nel novembre del 1964 (i genitori vivono e risiedono in Via Ferrara), si arruola nel 1982 facendo parte del 49° corso allievi sottufficiali dell'Esercito di Viterbo. Giunge in Alto Adige /Sudtirol, dopo una serie di cicli formativi professionali. Attualmente è in servizio presso il 6° Reggimento Alpini di stanza a Brunico, al cui comando c'è il Colonnello Alessandro PINELLI. A Scarpati piace molto ritrarre la natura che rappresenta il luogo della memoria, storica ed individuale. Egli dipinge con pennellate delicate e forti allo stesso tempo, con il suo tocco pittorico prende tela e colori e li trasforma in una immagine magica e poetica. È il dono di un uomo che della sua arte ha fatto la sua vita, dopo l'Esercito, naturalmente.

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