L’Esperanto, lingua universale

Un gruppo di studenti liceali bellonesi, guidati dal loro professore di lettere Bruno Tassinari, hanno partecipato al 91° Congresso Internazionale  degli Esperantisti che si è svolto a Firenze. Erano presenti 2.200 studiosi provenienti da tutto il mondo. L’Esperanto è una lingua ideata dallo studioso polacco Ludwik Zamenhof che, nel 1887, pubblicò la prima grammatica del nuovo parlare. Lo scopo dello studioso polacco era di unire tutti i popoli in un unico linguaggio. Oggi l’Esperanto è parlato da quattro milioni di persone sparse in 120 paesi e, tramite Internet, si diffonde sempre più. Sembra un sogno irrealizzabile ma, se si diffondesse, contribuirebbe ad avvicinare di più tutti i popoli del mondo e a rafforzare la Pace. L’Esperanto è un misto di lingue europee ed è più facile di ogni altra lingua. Su Internet si possono seguire corsi gratuiti e si entra in contatto con una parte del mondo interessata a conoscere la nuova lingua che si compone di 16 regole fondamentali. Il primo libro tradotto in Esperanto è “Le avventure di Pinocchio“ di Collodi, pseudonimo di Carlo Lorenzini. “E’ un libro che, anche in Esperanto, appassiona il lettore come avviene con quello scritto in italiano” ci dice Mauro Carusone, uno degli studenti, e aggiunge: “A scuola mi sto impegnando per convincere i miei amici ad imparare questa nuova lingua. Spero di riuscirci. Il professore Tassinari, sorprese tutti noi quando, a Firenze, nel controllare i componenti il gruppo utilizzò i numeri in Esperanto: Unu, Du, Tri, Kvar, Kvin, Ses, Sep, Oct, Nau, Dek  ecc.. Nella Bibbia si legge che Dio creò scompiglio tra le genti, lasciando che parlassero lingue diverse; con l’Esperanto, invece, si vuol ritornare ad una lingua universale che avvicini tutti i popoli. Al termine del congresso di Firenze, i partecipanti si sono salutati in Esperanto: Saluton (Ciao) e Gis (Arrivederci). “ Solo se i popoli si capiranno fra loro, ci sarà la vera Pace!” conclude Mauro Carusone

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