Regione Campania: “Non rilassiamoci, occorre un altro po’ di responsabilità per arrestare il Covid-19”
Sono passati quasi tre mesi dalla fine del lockdown che ha arrestato completamente l’Italia intera in tutto ciò che riguardava la socialità, il turismo, l’economia ed il lavoro. Non sono stati per niente mesi facili da superare, soprattutto quando in televisione veniva dato il bollettino ufficiale sul numero dei contagi e dei morti da Covid-19. Molti si chiedono se il Corona Virus sia ancora in circolazione, addirittura alcuni parlano della sua più totale scomparsa. Le cose non stanno assolutamente così. Il virus non solo esiste ancora, ma continua a mietere vittime e contagiati non solo in Italia, ma nel mondo intero. Anche se in Italia, che vogliamo ricordare come il Paese Europeo maggiormente colpito durante la fase iniziale, il numero dei contagi è relativamente inferiore, questo non significa che dobbiamo abbassare la guardia e tornare alla vita di prima. Il Covid-19 ha cambiato le vite di tutti noi sotto molteplici aspetti anche in quelli più banali, come un semplice saluto. Nonostante ciò una parte della popolazione sembra che abbia dimenticato tutto questo. Ha dimenticato il numero elevato di medici e di infermieri che sono morti per curare la popolazione, mettendo a repentaglio la loro vita. Hanno dimenticato che fare assembramento, soprattutto tra giovani, significa permettere al virus di circolare creando focolai distruttivi. Le persone hanno dimenticato la paura e l’ansia della notte dove nessuno riusciva a prendere sonno per questa situazione unica e tragica che raramente si è verificata nel corso della storia, se non in epoche passate. Forse il problema di tutto ciò è che le persone hanno dimenticato completamente il senso di smarrimento e paura dei mesi scorsi. Non a caso l’Italia pur mantenendo un numero di contagi più o meno bassi continua a sviluppare focolai e punti di contagio che coinvolgono soprattutto una fascia d’età medio-bassa rispetto alla fase iniziale che toccava soprattutto la popolazione più anziana del nostro Paese. La stessa situazione vale per la regione Campania, che grazie al pugno duro mantenuto dal Presidente De Luca, è riuscita a mantenere dei livelli di contagi piuttosto bassi, anche se nelle ultime settimane continuano a svilupparsi nuovi focolai. Le persone non possono permettersi di abbassare la guardia o di essere superficiali perché in questo modo non si fa altro che mettere a rischio e vanificare gli sforzi che sono stati compiuti nel corso di questi lunghi mesi. Anche se è dura mantenere il distanziamento sociale, soprattutto nei confronti dei propri affetti, bisogna ricordare, e non dimenticare, che in questo modo siamo responsabili non solo verso noi stessi, ma nei confronti dell’intera collettività evitando la diffusione di questo virus inarrestabile. Non a caso anche il Presidente della Regione Campania De Luca si è espresso al riguardo:
“Non rilassiamoci, i casi stanno aumentando. Abbiamo riaperto attività economiche, discoteche, frontiere a Paesi a forte contagio. Un aumento era inevitabile, l’importante è che non ci sia un rilassamento come c’è stato nelle scorse settimane. Il problema c’è, dobbiamo essere rigorosi nell’uso delle mascherine. Ci vuole un altro po’ di responsabilità e di governare con sacrificio, aspettando che arrivino i vaccini per tornare alla normalità”. In base a quanto detto dal Governatore della Regione Campania, basta “poco” per evitare che i contagi ritornino ad essere quelli della Fase 1. Indossando la mascherina ed evitando assembramenti potremmo tenere sotto controllo questa situazione; ma ciò che non bisogna dimenticare è il forte senso di responsabilità che deve animare ciascuno di noi ricordando che siamo responsabili di ciò che accade non solo verso noi stessi e le nostre famiglie, ma soprattutto per fornire un avvenire migliore alle generazioni future.