Pane ed acqua ai bambini. Un digiuno non quaresimale
Montecchio Maggiore (VI). – Pane ed acqua dati come pasto ai bambini i cui genitori sono in mora con il pagamento della mensa scolastica, questa è la disumana vicenda accaduta nelle scuole elementari e materne di Montecchio Maggiore (VI). Il Responsabile dell’Osservatorio per la Tutela e lo Sviluppo dei Diritti dell’Associazione “G. Dossetti: i Valori – Sviluppo e Tutela dei Diritti” (www.dossetti.it) Corrado Stillo ha dichiarato: “Questo episodio è un’aperta violazione dei diritti dell’uomo e del fanciullo, riconosciuti dall’Onu e dalla nostra Costituzione, che ha generato delle conseguenze importanti. La prima è una negazione delle regole essenziali della convivenza civile: non si scaricano sui figli le eventuali colpe dei genitori. L’umiliazione subita dai due bambini italiani e dai sei stranieri che si sono visti servire, davanti a tutti, pane ed acqua come punizione, perché i loro genitori non possono permettersi il pagamento di poche decine di euro, suscita una condanna morale senza appello. La tanto declamata integrazione, che deve partire soprattutto nelle scuole dell’infanzia, è stata brutalmente violata in nome di un principio, quello economico, che è agli antipodi del concetto di tutela della dignità della persona umana. Si troveranno i soldi per ripianare il buco nel bilancio di un piccolo comune veneto, ma intanto l’offesa subita e l’infanzia violata rimarranno non solo nella coscienza dei diretti interessati, ma anche in quella di tutte le persone dotate di senso civico, di sensibilità, di carità. Una società così sensibile al nutrimento degli animali domestici, ai cibi dietetici per cani e gatti, alle cliniche veterinarie ed ai centri di pronto soccorso per animali, si rifiuta di dare un piatto di minestra calda a bambini di pochi anni perché “non in regola con la retta”. La barbarie dell’episodio riporta al Medioevo. Bisogna opporsi in tutti i modi ad un simile mezzo utilizzato per governare un comune italiano: una scelta, quella dell’amministrazione di Montecchio Maggiore, non in linea con i principi di un Paese civile come l’Italia”.