E’ tornato l’arrotino

Per le casalinghe bellonesi è stata una piacevole sorpresa il ritorno dell’arrotino, un artigiano che sembrava scomparso del tutto. Oggi l’arrotino percorre le strade dei paesi e delle città in auto, ma il suo invito è sempre lo stesso:”Donne, è arrivato l’arrotino!” E molte accorrono affidandogli coltelli e forbici. Alle donne si succedono i macellai, i calzolai, i fornai e i gestori di trattorie , tutti interessati ad affilare il loro “attrezzo da lavoro”. “In passato, ricorda zio Marco Russo, un arzillo vecchietto seduto nei pressi di un bar, l’arrotino arrivava in bicicletta che la fissava su quattro staffe. Seduto sul sellino azionava le ruote con il movimento dei pedali e sulla mola girevole, bagnata da gocce d’acqua che fuoriuscivano da un cilindro metallico, poggiava l’attrezzo da affilare. Nelle ore pomeridiane d’estate, continua zio Marco, preferiva zone d’ombra e durante i giorni piovosi lavorava nei cortili coperti attorniato da tanti ragazzi curiosi. All’ora di pranzo si recava in una trattoria e dopo alcune ore ritornava al suo lavoro. L’arrotino di oggi, invece, viaggia in auto  ripara  ombrelli, o sostituisce pezzi di ricambio alla cucine a gas. Un tempo l’arrotino aveva la sua bottega fornita di una mola rotonda sempre intrisa di acqua e lo si sentiva lavorare cantando, forse, per annullare la monotonia del momento. Fra gli arrotini giunti un tempo a Bellona, zio Marco ricorda quello dal fisico asciutto ma fornito di un invidiabile appetito. Al termine del suo consueto pranzo, fu invitato a sostenere una sfida con un bellonese e, tra il piacere di tutti i presenti, ne uscì sconfitto. Fu stabilita la rivincita ma, a Bellona l’arrotino non fece più ritorno. Era passato nell’aldilà dove , forse, continuerà a svolgere la sua meritevole opera”. Conclude zio Marco  

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