Ambiente violentato

Affiorano le conseguenze di oltre un trentennio di sversamenti illegali, interramenti, rifiuti insabbiati nelle cavità del terreno e poi ricoperti in provincia di Caserta. Mai come ora l’ambiente che ci circonda è stato così violentato. “Gli indagati sono ladri di futuro. A pagare le conseguenze del disastro ambientale saranno le prossime tre generazioni”, così si è espresso il Procuratore di Santa Maria Capua Vetere, Corrado Lembo, che ieri l’altro ha arrestato 22 allevatori, mentre altri 29 risultano indagati, nello scandalo dell’inquinamento dei Regi Lagni. Ma anche San Marco Evangelista trema. Prima la paura per la discarica “Migliore Carolina”, poi “Lo Uttaro” ed ora le “fumarole” di Via Monti che, sebbene trovasi in territorio di Maddaloni, confina con la città sammarchese. Dopo anni l’ambiente presenta il conto e così in una vasta area a ridosso della nuova tangenziale di Caserta che collega Capua con Maddaloni e l’autostrada Caserta-Salerno, sono spuntate le “fumarole”, non quelle che troviamo presso il sito della “Solfatara” di Pozzuoli, ma solfatare che non hanno nulla di salutare. Si trovano a ridosso di una zona agricola la cui frutta raccolta arriva sulle tavole degli italiani: parte per l’Ortomercato di Milano, per Fondi in provincia di Latina per essere distribuiti in tutta Italia. Fumi che dal terreno aprono varchi e come un vulcano riversano nell’ambiente i loro veleni. Ha ceduto il “sarcofago di terra” che, da quasi un ventennio, ha occultato alla vista i fusti di rifiuti tossici interrati e nascosti nell’ex-cava Moccia. Si sono aperte nuove vie di fuga per l’immissione in atmosfera di fetide esalazioni di gas caustici irritanti per le mucose nasali e per gli occhi (benzene associato a toluene, etil-benzene e xileni). È aumentata la fuga di inquinanti, incontrollata e incontrollabile, dalla Masseria Monti. Ora l'allagamento del perimetro di cava e le oscillazioni stagionali della falda freatica sta causando la mobilitazione dei liquami contaminati sepolti. La mobilitazione istituzionale, dei mesi scorsi, non è servita a mettere in sicurezza il sito e a circoscrivere il rischio ambientale. Materiale volatile pericoloso per chi lo respira. Sulla vicenda del cimitero dei veleni occultati si stanno muovendo, al riparo da giustificati allarmismi, la Guardia Forestale, i Noe, l’ex-Asl Ce1, la protezione civile del Comune di Maddaloni. Anche i sindaci Farina (Maddaloni) e Zitiello (San Marco Evangelista) hanno disposto le prime segnalazioni. I commercianti, i gestori degli opifici, ipermercati, cash&carry, autosaloni, aree di servizio, megastore, e negozi, distribuiti tra Caserta Sud e Maddaloni, in rappresentanza di circa 1.000 lavoratori, hanno presentato una nuova petizione a sostegno della richiesta ufficiale, avanzata dal Dipartimento di Prevenzione del distretto 13 dell'Asl Caserta, di “avviare una campagna di monitoraggio sul grado di inquinamento dei terreni circostanti”, ubicato nel triangolo ex-statale 265, variante Anas Maddaloni-Capua, San Marco Evangelista.

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