Carlo Acutis, il ragazzo “web” di 15 anni sarà beatificato il 10 ottobre

Carlo Acutis nacque a Londra il 3 maggio 1991 da genitori milanesi che si trovavano in terra britannica per lavoro ma che dopo poco tempo fecero ritorno a Milano. Molto pratico di Internet, sul web è presente la sua mostra virtuale sui miracoli eucaristici realizzata all’età di 14 anni e la predetta è diventata patrimonio universale. All’età di 12 anni partecipava quotidianamente alla celebrazione eucaristica e alla comunione e non trascorse molto tempo che iniziò a recitare quotidianamente il rosario e a praticare l’adorazione eucaristica nella convinzione che quando “ci si mette dinanzi a Gesù e all’Eucarestia di diventa Santi”.
Carlo aveva appena 15 anni quando nel 2006, all’ospedale “San Gerardo” di Monza, causa una leucemia fulminante, nacque in Cielo.
Il 3 maggio 2013 la Santa Sede autorizzò l’avvio della sua causa di beatificazione, che ebbe come epicentro la Diocesi di Milano. Il 28 luglio 2018 Papa Francesco lo dichiarò venerabile e il 21 febbraio 2020 approvò il miracolo attribuito alla sua intercessione: la guarigione improvvisa e inspiegabile, nel 2013, di un bambino brasiliano affetto da malformazione congenita al pancreas.
Due mesi prima di morire, Carlo, in piena salute, registrò un video premonitore “Sorridendo diceva di essere pronto alla morte e chiedeva di essere sepolto ad Assisi”. L’anno scorso, 6 aprile 2019, le sue spoglie furono traslate al Santuario della Spogliazione di Assisi dove ottocento anni prima della sua morte il giovane Francesco d’Assisi “da vero innamorato della povertà” si liberò dei suoi vestiti davanti a tutti rinunciando, in tal modo, ai beni terreni.
Mercoledì 1° ottobre è stata aperta la sua tomba per dare inizio alle celebrazioni degli eventi per la sua beatificazione che si terrà il prossimo 10 ottobre nella Basilica Superiore di San Francesco.
Dopo la sua morte, 12 ottobre 2006, al solo scopo di preservarlo il suo corpo fu sottoposto ad un processo di imbalsamazione e per la successiva esposizione della salma il suo volto fu ricostruito con una maschera di silicone che ne ha ricreato le sembianze. La madre, Antonia Salzano, ha raccontato che Carlo “da autodidatta e leggendo in autonomia i libri sull’informatica, aveva imparato ad usare il linguaggio di programmazione dei computer e realizzare siti web” e quando si ammalò “iniziò per lui la vera vita nell’incontro con l’Amato. Gli stessi medici erano sbalorditi dal suo coraggio, ma lui temeva soltanto il Purgatorio”.
Nell’omelia della celebrazione eucaristica del percorso che porterà alla sua beatificazione, il Vescovo della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, S. E. Mons. Domenico Sorrentino, ha evidenziato l’importanza dell’esempio offerto da Carlo “Ha avuto una missione specialmente per i suoi coetanei di questo tempo così entusiasmante e, insieme, così disorientato. Un tempo dove si sperimentano cose meravigliose attraverso una tecnologia che unisce il mondo da un capo all’altro, ma che tante volte si fa tumulto di informazioni e messaggi contraddittori, nei quali è così difficile ritrovare la bussola della verità e dell’amore”. E chissà se un giorno, Carlo, non diventi il Santo Patrono del web e dei suoi fruitori, portando luce in un mondo, quello social, così confuso e pieni di fake news.

Condividi questo articolo qui:
Stampa questo post Stampa questo post