Lucia Esposito: “sono disponibile a dare qualunque contributo dovesse risultare utile”

Si è conclusa a Cortona la convention dei democratici facenti capo all'area di Dario franceschini. Come ha avuto modo di ribadire, non c'è nessuna scissione in programma o in atto, ma c'è bisogno di una svolta. Ed ecco che la svolta del PD in provincia di Caserta si concretizzerà nel breve giro di un mese. Il tempo di confermare gli iscritti al partito che potranno votare e di svolgere i congressi cittadini. A San Nicola La Strada, il PD è da tempo in moto per giungere alla fase congressuale provinciale con tutte le credenziali in regola, tanto è vero che il segretario cittadino Vito Marotta è stato inserito nella Commissione elettorale. Ma chi sono gli aspiranti segretari? C'è l’ex consigliere regionale Giuseppe Stellato, candidato-presidenre alla Provincia senza fortuna; l’ex sottosegretario Gaetano Pascarella; il capo della segreteria politica Dario Abbate; gli ex assessori provinciali Nicola Ucciero e Lucia Esposito. La elezione di Lucia Esposito (primo dei non eletti nella lista regionale del Pd) potrebbe rappresentare la vera novità della prossima assise congressuale in quanto sarebbe la prima donna segretario provinciale del Pd. Il rinnovamento sarà la scommessa del rinnovamento. “Io credo che” – ha affermato Lucia Esposito – “il rinnovamento sia l’unica strada per sopravvivere e per rilanciare il progetto del Pd in provincia di Caserta. Rinnovamento ovviamente inteso non soltanto come riferimento alle persone, ma soprattutto avendo riguardo ai comportamenti ed alle necessità di ritrovare entusiasmo e passione per la politica e per le risposte che questa deve dare non agli individualismi ed ai problemi dei singoli, ma ai problemi dell’intera collettività casertana. Mi auguro che il dibattito congressuale” – ha aggiunto Esposito – “non si limiti alla definizione del nome del segretario e dei componenti negli organismi del partito, ma che sia un dibattito dal quale emerga il protagonismo delle idee e dei contenuti per attuare i quali i nomi della classe dirigente rappresentino solo uno strumento per la realizzazione del progetto e una volta tanto non il fine. In questa ottica ovviamente” – ha concluso l'esponente democratica che, in pratica, pone la sua candidatura alla presidenza del partito – “sono disponibile a dare qualunque contributo dovesse risultare utile”.

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