Napoli, un popolo di festaioli

L'allegria dei napoletani e la fama di certe feste non sono estranee allo stereotipo della città. Secondo le fonti antiche, Napoli era sede della tomba di Partenope e di gare lampadiche annuali, legate al culto locale della Sirena. Il calendario delle ricorrenze festive a Napoli è strettamente legato alle vicende religiose, allo scorrere del tempo, delle stagioni e ai monumenti.  Si insiste molto, in tutte le descrizioni degli usi e costumi della città, sull' abitudine spiccata dei napoletani alla festa, indipendentemente dal rituale che la distingue o dal periodo dell' anno in cui ha luogo.  Alcuni critici  sostengono che " l' ardore meridionale, la spensieratezza, l' oblio di ogni cura, l' abbandonarsi alla gioia è il privilegio speciale del popolo napoletano e in nessun paese del mondo il popolo celebra le feste come in Napoli". In vista dei giorni solenni il popolo concorre a convertire il quotidiano in magnifico: macchine da festa, decorazioni, musiche, luci, fuochi d' artificio. Tutte le funzioni di chiesa non sono che feste brillanti. Tra le feste piu' importanti del Settecento: la fiera davanti la reggia, la parata di Piedigrotta e la cantata di San Gennaro. Quest' ultima, vera e propria manifestazione di teatro con scenografia ispirata alla vita del santo. La fiera davanti  palazzo reale richiamava numerosi visitatori. Nei diari di viaggio del Cortese e del Savorgnani si legge:" D' intorno, dietro detta loggiata verso la facciata del palazzo sono composte tante botteghe e, vedendo tal fiera, la notte illuminata fa nobilissima e deliziosa la sua comparsa. Quando poi non vengono impedite le sere dalla pioggia fino alle tre ore e ancor quattr di notte si unisce in essa molta nobiltà di dame e di cavalieri e di forestieri che ivi fanno conversazione". La parata di Piedigrotta superava tutte le altre manifestazioni per l' intervento del re e dell' esercito. Oggi la festa  ha un carattere popolare, allora si trattava di una cerimonia ufficiale del Governo Borbonico. Divertimento e allegria per i ricchi e per il popolino caratterizzavano anche il Carnevale. Madame Goudan, la favorita di Ferdinando IV,  si divertì tantissimo a Napoli in quell' occasione. Il palco sostenuto da colonne e decorato con fiori, si pose una grande quantità di viveri quali oche,  polli e tacchini che, infissi ancora vivi, divertivano il pubblico nell' afferrarli. Altro giorno di abbondanza è la ricorrenza di San Giuseppe poichè vengono consumati gran quantità di dolci.  Davanti alla porta del miglior friggitore di zeppole, detto Pintauro, stazionavano tutto il giorno carrozze che attendevano i gustosi dolci e fino a sera si notavano persone consumare il loro banchetto davanti all' immagine della Vergine.

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