Quinta Conferenza Nazionale del Volontariato.
Si è svolta dal 13 al 15 aprile 2007 presso la Stazione Marittima di Napoli la Quinta Conferenza Nazionale del Volontariato. Il sottotitolo, “Gratuità, Solidarietà e Partecipazione” ha delineato le aree tematiche affrontate nel corso della tre giorni. L’incontro napoletano è stata un’importante occasione d’incontro per i diversi esponenti del terzo settore giunti nel capoluogo campano da tutta Italia, nonché un momento di riflessione sulle novità che interesseranno il welfare nei prossimi mesi, prime tra tutte le probabili modifiche alla storica legge – quadro sul volontariato, la 266 del 1991. Proprio la gratuità dell’intervento volontario ha rappresentato il perno della discussione: questo aspetto, apparentemente banale, che caratterizzerebbe l’azione dei volontari, è stato messo in discussione dal sostanziale equivoco di fondo che tende ad uniformare strategie e modalità di ogni Ente che opera nel Terzo Settore (il Volontariato puro, certo, ma anche enti come le cooperative sociali, che, per il loro funzionamento, si rifanno a modelli di tipo imprenditoriale), nonché, come purtroppo spesso avviene, dalle notizie di abusi perpetrati all’interno del settore del Volontariato (primi tra tutti, i guadagni di volontari senza scrupoli a danno della buona fede dei donatori). Nel corso della conferenza è stata sottolineata l’esigenza di rinnovare alle radici il mondo del terzo settore, di portare una ventata di aria fresca laddove gli ultimi interventi relativi al piano socio- sanitario e a quello della sussidiarietà, pur risalenti ad anni non recentissimi (i primi risalgono al 2000 con la legge quadro 328 sui piani di zona, i secondi alle modifiche , apportate nel 2001, del titolo V parte seconda della Costituzione, legge 3) presentano a tutt’oggi delle incongruenze con la legge quadro sul volontariato266 del 91 e con le leggi in materia di cooperative sociali (381/01), ONLUS (460/97) e associazioni di promozione sociale (383/00) al momento dell’attuazione: è auspicabile, quindi una nuova normativa che risolva le ambiguità finora sperimentate nel momento in cui le norme vengono applicate. La necessità di cambiare coinvolge non solo l’assetto strutturale delle associazioni, ma anche, e soprattutto, la fetta di cittadini che normalmente si dedica al volontariato, tradizionalmente considerato un’attività “da pensionati”: di qui la necessità di coinvolgere i giovani nella realizzazione di interventi per gli altri. Molto coinvolte nel volontariato, ma difficilmente ai vertici organizzativi, troviamo le donne: il Nuovo Volontariato dovrà mutare anche sotto questo aspetto, garantendo anche le pari opportunità a tutte le categorie sociali in esso coinvolto. Questi ed altri aspetti sono stati posti all’attenzione degli oltre 2182 presenti all’evento. La prima giornata è stata caratterizzata, oltre che dall’apertura formale dei lavori, dal saluto delle autorità convenute a Napoli per l’importante rassegna: tra queste, è obbligatorio citare il Sindaco del Comune di Napoli Rosa Russo Iervolino, il Presidente della provincia di Napoli Riccardo Di Palma, ed il Presidente della Regione Campania Antonio Bassolino, nonché il videomessaggio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Ha introdotto l’evento, il Ministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero, che ha rilevato la crisi attuale del volontariato, strozzato dalla scarsità delle risorse finanziarie ad asso destinato, malgrado spesso e volentieri debba sostituire l’intervento pubblico: nel momento in cui questo avviene, è lo Stato a fallire, in quanto al volontariato spetta un ruolo non suppletivo – d’assistenza, bensì d’integrazione e coesione dell’organizzazione sociale. Ferrero ha identificato nel volontariato l’esempio più palese di una logica di progresso e di civiltà, basata sul riconoscimento dei diritti civili di ognuno. Non solo i rappresentanti delle istituzioni hanno fatto sentire la loro voce: a parlare sono stati anche gli esponenti di alcune associazioni di volontariato presenti sul territorio nazionale (tra cui Avis, Banco Alimentare, Protezione Civile, Avvocati di Strada, I ragazzi della Panchina, Archè, Germoglio, Volontariato e Giustizia e Volpi), le esperienze riportate da queste associazioni, diverse per finalità operative e provenienza geografica ha sottolineato tanto la trasversalità del fenomeno volontariato quanto la capacità dello stesso di adattarsi alle problematiche presenti sulle diverse aree d’intervento. Nel corso della seconda giornata sono ufficialmente iniziate le attività dei sei gruppi di lavoro predisposti per l’evento, nel corso delle quali si sono confrontate le svariate anime del volontariato nazionale. Diversi per tematiche affrontate e per gli interventi svolti, i sei gruppi di lavoro hanno contribuito a definire una sorta di “Identikit del Volontariato” emerso nella tre giorni napoletana: se nel gruppo 1 (Il Volontariato e le istituzioni- Coordinatore: Giancarlo Cursi – facilitatore: Emanuele Tavolini – Segretario: Margherita Plotti) sono state discusse le opportunità e i vincoli del binomio Terzo settore – Stato (laddove per “vincolo” si intende l’obbligo per l’istituzione, già accennato da Ferrero, di non lasciarsi sostituire dal volontariato, che può, e deve, essere sempre e solo un atto d’amore con una valenza coesiva tra i vari strati della società e non un “terzo braccio” che supplisce le mancanze dello Stato), il Gruppo 2 (Giovani e cittadinanza partecipata – Coordinatore: Marco Granelli –Facilitatore: Giuseppe Cotturri – Segretario : Giorgio Groppo) si è dedicato all’approfondimento delle modalità attraverso le quali si possono avvicinare i giovani al volontariato. L’istituzione del Servizio Civile ha indubbiamente contribuito ad avviare i più giovani verso esperienze di assistenza al prossimo, esperienze che, spesso continuano anche oltre l’anno imposto dalla legge: tuttavia la strada da percorrere per il già nominato “ricambio generazionale” è ancora lunga. E' stato dedicato alla storica dicotomia leggi del mercato – solidarietà e al sempre (e purtroppo) attuale conflitto tra civiltà il gruppo 3 (Volontariato Europeo e Solidarietà Internazionale – Coordinatore Sergio Marelli – Facilitatore: Stefania Mancini – Segretario: Fabio Alberti), nello svolgimento del quale sono state sollevate, inoltre, alcune possibilità di ampliare il volontariato internazionale a livello europeo. Il gruppo 4 (Ruolo del Volontariato nel Terzo Settore- Coordinatore: Michele Mangano – Facilitatore Emanuele Rossi – Segretario Riccardo Pezzana) ha ripreso alcune delle tematiche alla base della conferenza, prime tra tutte il concetto di volontariato quale “rigeneratore di tessuto sociale”. Questo processo avviene tramite il lavoro di rete che il volontario svolge tendendo una mano a chi ne ha bisogno: è facile da quel momento si origini un circolo virtuoso che coinvolgerà utenti (“i deboli”) e altri erogatori di servizi (volontari, certo, ma anche organi istituzionali, aziende…quelli che, semplificando, potremmo definire “i forti”). Il principio di accoglienza che sottosta all’impegno dei volontari non si rivolge solo all’assistenza alla persona, ma anche alla cura dei beni comuni: qui l’utente è rappresentato dalla comunità intera. Alla luce di un forte ruolo nella società, il volontariato richiede, quindi altrettanto potere decisionale nelle scelte che lo riguardano: di conseguenza, nel momento in cui, come detto dal Ministro Ferrero, verranno apportate modifiche alla legge 266 del 91, sarà necessario che ai tavoli di concertazione siano presenti anche esponenti di questa grande forza del paese. Il gruppo di lavoro 5 (Risorse e responsabilità sociale- Coordinatore: Fausto Casini – Facilitatore: Carlo Vimercati – Segretario: Roberto Giusti) ha affrontato la problematica della rendicontazione per le associazioni di volontariato, le quali, pur rette da un forte valore intrinseco di carattere morale e sociale, sono comunque soggette a norme che ne regolino bilancio e rapporti con i soggetti finanziatori: purtroppo la situazione è resa particolarmente complessa dalla gestione economica esterna alle associazioni di volontariato (che normalmente attribuisce al volontariato un ruolo minore rispetto alle agenzie con finalità di lucro) che impedisce alle stesse di sviluppare una loro autonomia. Per risolvere questo iato tra il valore riconosciuto alle associazioni di volontariato e quello effettivamente corrisposto, sono stati discussi una serie di canali di approvvigionamento fondi, postulando delle linee guida per snellire la burocrazia che talvolta soggiace a determinati meccanismi: tra questi, i rapporti con le istituzioni che spesso elargiscono risorse o servizi, i fondi per i Centri di Servizio al Volontariato e il Fondo Nazionale del Volontariato (in particolare, il ruolo dei Comitati di Gestione ed il finanziamento della progettazione sociale previsto dalla circolare “Turco”, realizzata solo in alcuni casi di accordi positivi tra CSV e Comitati di Gestione), il Rapporto tra il Volontariato e le fondazioni di origine bancaria, le opportunità offerte dalla Fondazione per il Sud, il 5 per mille. Il gruppo 6 (Volontariato: partecipazione e coesione sociale- Coordinatore: Gianfranco Gambelli- Facilitatore: Marco Revelli – segretario: Pietro Barbieri) ha prodotto, infine, una serie di riflessioni sulla reale consapevolezza di chi agisce all’interno delle associazioni di volontariato del ruolo che la cultura che diffonde con il suo operato apporta allo sviluppo sociale del paese. Ai lavori dei gruppi, sono seguiti gli interventi di alcuni personaggi di spicco del Terzo settore: Franca Donaggio (Sottosegretario Ministero della Solidarietà Sociale), Wilma Mazzocco (Forum Permanente del Terzo Settore), Giuseppe Brancaccio (Comunità di Sant’Egidio), Don Giacomo Panizza (Comunità Progetto Sud), e Savino Pezzotta (Fondazione per il Sud). Ha concluso la giornata l’intervento del Presidente del Consiglio dei Ministri Romano Prodi, che ha definito il volontariato “la condizione per una radice di riscatto della società”. Ha sottolineato inoltre l’alto numero di associazioni di volontariato presenti in Campania, regione che vanta, inoltre, il maggior numero di volontari al di sotto dei trent’anni (a tal proposito, Prodi ha anche espresso un particolare apprezzamento per il Servizio Civile quale “calamita” per i giovani, e ha auspicato un ampliamento di quest’istituzione, fino ad arrivare ad un possibile, ma ancora in fase di discussione “Servizio Civile obbligatorio”). L’ultima giornata della conferenza è stata caratterizzata dalla presenza di rappresentanti delle istituzioni (come l’Assessore alle Politiche Sociali della Regione Campania Rosa D’Amelio e Mimmo Lucà, Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati) e del Terzo Settore (come Luigi Bulleri, della Consulta del Volontariato del Forum Permanente del Terzo Settore e Pier Giorgio Licheni, della Conferenza dei Presidenti delle Organizzazioni e federazioni nazionali di volontariato – CONVOL): sono seguiti i “racconti di Vita” dei Volontari, presentati dal giornalista di RAI 3 Giovanni Anversa. Ha concluso la conferenza il Ministro Ferrero, che ha auspicato una diffusione sempre maggiore della cultura della solidarietà. L’esperienza napoletana ha rivelato alcuni nervi scoperti all’interno del Terzo Settore: oltre all’esperienza, spesso negativa, che molte associazioni hanno con le stesse istituzioni che, a parole, le additano quali esempi di civiltà, è stata sollevata più volte la questione della scarsa attualità delle leggi che regolano il volontariato nonché alcuni “conflitti di interesse” tra i diversi Enti. C’è da sperare, tuttavia, che la consapevolezza dei problemi porti ad una soluzione ottimale per tutte le parti: il numero record di presenze (2182 alla data del 14 aprile, ore 17,50- fonte: www.csvnet.it )
E’possibile scaricare dai siti www.csvnet.it e www.solidarietasociale.gov.it le schede relative ai gruppi di lavoro citati sopra. Sul sito del Coordinamento Nazionale dei Centri di servizio al Volontariato è possibile visualizzare, inoltre, il videomessaggio del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nonché leggere il testo del discorso di Prodi: infine, sempre sullo stesso sito, è disponibile la tabella riassuntiva delle presenze suddivise per regione.