Dario Franceschini: “Il Teatro Ariston di Sanremo è un teatro come tutti gli altri”

Come ogni anno il Festival della canzone italiana di Sanremo trascina con sé una serie di polemiche e scoop che non passano assolutamente inosservati. Non bisogna dimenticare che questo è un anno molto particolare che ha un solo protagonista indiscusso: il Covid-19. Come giusto che sia anche i telespettatori italiani hanno bisogno di un momento di distrazione e svago per poter dimenticare, anche solo per poche ore, questa pandemia di cui sentiamo parlare ogni giorno. Il Festival di Sanremo è un miscuglio di elementi: musica, scandalo, moda, ospiti nazionali e internazionali, ma è soprattutto polemica. Come da tradizione, anche nel 2021 non potevano mancare le polemiche. Questa volta però non si tratta di scoop, ma di un vero e proprio scontro tra il mondo della politica e della televisione. Ciò che avrebbe suscitato clamore, riguarderebbe la presenza del pubblico nel Teatro Ariston, che per questa volta e in maniera eccezionale, sarebbe stato colmato mediante la presenza di un pubblico non pagante, ma pagato proprio per tenere sotto controllo ed evitare il rischio di un contagio durante i giorni della kermesse che metterebbe a repentaglio la salute non solo dei presenti in platea, ma anche dei vari artisti, conduttori ed ospiti. Una volta circolata la notizia di questa forma di pubblico, non sono mancate le proteste degli altri teatri e luoghi in cui vengono messi in scena spettacoli e concerti, considerando quello del Festival una forma di scorrettezza nei confronti di chi ha dovuto chiudere ed interrompere completamente tutti i luoghi di spettacolo presenti sul territorio italiano. Proprio per questo motivo a seguito della richiesta di Amadeus, conduttore e direttore artistico di questa edizione, non sono mancate le voci provenienti dal mondo della politica da parte del Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini il quale ha affermato: “Il Teatro Ariston di Sanremo è un teatro come tutti gli altri e quindi, come ha chiarito ieri il ministro Speranza, il pubblico, pagante, gratuito o di figuranti, potrà tornare solo quando le norme lo consentiranno per tutti i teatri e cinema. Speriamo il prima possibile”. Questa dichiarazione giunge dopo che lo stesso Roberto Speranza, aveva chiesto al Comitato Tecnico Scientifico di «fornire per lo svolgersi della manifestazione, indicazioni in tempo utile», evidenziando che il Dpcm non prevede la presenza di pubblico nei teatri. «Io sono il primo a sperare che l’andamento dei contagi consenta di riaprire al più presto i teatri con le misure di sicurezza necessarie e sto lavorando per questo. Ma le regole vigenti valgono per tutti, dallo spettacolo più grande al teatro più piccolo». Queste affermazioni, secondo i vari rumors, avrebbero spinto Amadeus a confrontarsi con i vertici Rai proponendo, addirittura, l’abbandono al timone del Festival. Sarà vero? Questo non lo sappiamo, ma ciò che è certo è che i tempi non sono dei migliori per fare polemica e sicuramente tutte le categorie di lavoratori hanno il diritto di essere tutelati e di poter svolgere al meglio il loro lavoro adottando tutte le misure preventive necessarie. Tutto questo ha suscitato diverse opinioni creando una vera e propria sovrapposizione di pensiero in merito alla presenza del pubblico al Festival. Per saperne di più e avere una prova evidente di come andrà a finire la faccenda, non ci resta altro che attendere la messa in onda della Settantunesima edizione del Festival di Sanremo dal 2 al 6 marzo 2021.

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