Incontro con reduci dalle missioni militari
La notizia che in Afghanistan un altro soldato italiano, il Tenente Parà Alessandro Romani, ha perduto la vita per combattere il terrorismo talebano, ci ha spinti ad intervistare due reduci dalle missioni militari: il M.llo Domenico Valeriani ed il sergente Giancarlo Rossi. Il primo operò nel Kosovo e nella Bosnia mentre il secondo in Afghanistan. “Il 17 settembre 2009 i Parà della Divisione Folgore subirono a Kabul un vile attentato che causò la morte di 6 militari, ci ha riferito il M.llo Domenico Valeriani. Dopo un anno, il Tenente parà Alessandro Romani ha perduto la vita nella provincia di Farah (Afghanistan) per catturare un gruppo di terroristi talebani che avevano piazzato una bomba lungo una strada. Come tutti i nostri soldati egli era custode dei valori che rendono grande il nostro paese: lealtà, fedeltà, sacrificio ed onore. E, pur essendo spesso criticati, essi continuano a fare il proprio dovere con serietà ed umiltà tenendo fede al giuramento espresso alla Patria. Al Tenente Romani, e a tutti i caduti, va il mio deferente ringraziamento per l’impegno ed il senso del dovere profusi che, di certo, sarà un esempio per altri militari”. “Quando si parte per una missione, aggiunge il sergente Giancarlo Rossi, siamo coscienti che il nostro operato servirà alla rinascita di un paese sconvolto dalla guerra. La più grande soddisfazione, per noi tutti, è di essere riusciti ad ottenere il plauso dei residenti ed il sorriso di tanti bambini bisognosi di aiuto e di tante cure. L’umanità dei nostri soldati è apprezzata in tutto il mondo ed il nostro intento è quello di sacrificarci a favore di coloro che hanno bisogno. Un comandamento a cui nessuno viene meno”.
“ E’ doveroso ricordare anche le nostre famiglie, interviene il M.llo Valeriani, che accettano in silenzio le nostre scelte e le difficoltà a cui andiamo incontro. Ma i familiari sono anche quelli che, per primi, piangono i loro figli quando ritornano in Italia in bare ricoperte con la nostra bandiera. Essere Italiani significa essere fieri dei nostri soldati che sacrificano la loro vita per concretizzare un Nobile Ideale caro a tutti: la Libertà”.