Le proposte dell’A.N.DI.S. all’iniziativa della Ministra Carfagna “Sud – Progetti per ripartire”
Nei giorni 23 e 24 marzo si è celebrata l’iniziativa “Sud – Progetti per ripartire” promossa dall’On. Mara Carfagna, Ministra per il Sud e la coesione territoriale, svoltasi nel rispetto delle norme anti Covid-19 in videoconferenza. L’interessante iniziativa di ascolto e di confronto sui temi del Mezzogiorno è stata ideata e posta in essere in vista dell’elaborazione definitiva del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e della definizione dell’accordo di partenariato.
I lavori sono stati introdotti dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Prof. Mario Draghi, che tra l’altro ha affermato che bisogna “Far ripartire il processo di convergenza tra Mezzogiorno e Centro-Nord che è fermo da decenni” (…) e “Vogliamo fermare l’allargamento del divario e dirigere questi fondi in particolare verso le donne e i giovani”. Alla meritoria e opportuna iniziativa sono stati invitati Soggetti istituzionali, Enti e Associazioni e tra queste ultime l’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici –A.N.DI.S. – che ha portato il suo contributo con il Presidente nazionale Prof. Paolino Marotta che, senza preamboli, è andato al cuore del problema scolastico-educativo evidenziando “le disuguaglianze e i divari infrastrutturali, sociali e di genere esistenti nel Paese” e con un linguaggio, chiaro e pertinente, ha affermato che “Dobbiamo prendere atto che il fenomeno della povertà educativa si concentra in vaste aree del Mezzogiorno e nelle zone interne già penalizzate da alti tassi di spopolamento. La scuola non può essere lasciata sola nel contrasto a questi fenomeni così gravi. Già dallo scorso novembre il Consiglio Nazionale dell’A.N.DI.S. ha chiesto al Governo (con un documento di proposte per il PNRR) di operare in direzione di una perequazione degli interventi, di sanare i forti squilibri esistenti nel nostro Paese in termini di infrastrutture e di servizi (nidi, scuole dell’infanzia, tempo pieno, tempo prolungato), squilibri che si ripercuotono in modo drammatico anche sui risultati dell’azione educativa. Siamo convinti che, per ridurre i divari territoriali e per dare sostegno alla genitorialità e all’occupazione femminile, occorra innanzitutto implementare il <sistema integrato di educazione e di istruzione> 0 – 6 previsto dalla Legge 107/2015 e dal successivo D. Lgs 65/2017” e se tali interventi fossero posti in essere inciderebbero, non poco, sull’increscioso e preoccupante fenomeno della dispersione scolastica.
In riferimento alle condizioni strutturali degli edifici scolastici il Presidente Marotta ha affermato che “Nelle regioni meridionali occorre investire anche nell’edilizia scolastica perché le scuole sono in gran parte vecchie e insicure, comunque progettate per una didattica trasmissiva e frontale. L’emergenza sanitaria ha evidenziato che molti edifici scolastici andrebbero riqualificati e rinnovati non solo dal punto di vista della sicurezza ma anche sul piano della funzionalità pedagogica e didattica. Si tratta di progettare e costruire ambienti di apprendimento idonei ad ospitare una didattica attiva e modulare, dotati di laboratori, biblioteche, palestre, spazi di incontro, cablaggio con fibra nella prospettiva della digitalizzazione e della transizione green”.
Il Prof. Marotta ha citato, poi, a conforto e conferma di quanto socializzato, le pubbliche dichiarazioni rese dal Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi solo qualche giorno dopo il suo insediamento “Una scuola più giusta, più uguale su tutto il territorio nazionale; la scuola deve diventare un acceleratore della crescita; occorre investire maggiormente sul tema 0 – 6 anni e farlo diventare un problema nazionale, prendere atto che è del tutto ineguale nel nostro Paese; al Sud la situazione è ancora più difficile rispetto a quella del Nord; la ristrutturazione degli edifici è fondamentale; il nostro è il Paese con il più alto tasso di dispersione in Europa, ma soprattutto quello con il più alto divario interno, in alcune aree del Sud, in particolare in Calabria, siamo al 33%”.
Il Presidente Marotta ha concluso il suo intervento, analitico e propositivo, affermando che “Il Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza, quindi, deve diventare lo strumento straordinario per coniugare crescita nazionale e coesione territoriale e orientare i processi economici verso una maggiore sostenibilità ambientale e sociale. Riteniamo che, per un vero rilancio del Sud, il Governo e il Parlamento debbano mettere in cantiere, con urgenza, un ampio programma di riforme strutturali, a partire da quelle del sistema educativo, e non limitandosi ad operare una mera collocazione di risorse”.