Brasile: il restauro del Cristo Redentore

Sono stati avviati i lavori di restauro della maestosa statua del Cristo Redentore, che domina la città di Rio de Janeiro in Brasile dalla cima del monte Corcovado e compie quest’anno 90 anni. Il monumento, inaugurato il 12 ottobre 1931, è stato annoverato nel 2007 tra le Sette Meraviglie del Mondo Moderno. Diventato un’icona nazionale conosciuta in tutto il mondo, ha registrato ogni anno circa due milioni di turisti, prima che la pandemia costringesse a chiuderne l’accesso tra marzo e agosto 2020, il periodo più lungo mai registrato senza visitatori. Il Cristo Redentore reca ora su di sé i segni del tempo, dovuti alla continua esposizione a intemperie e agli sbalzi di temperatura. Per questo il restauro, che proseguirà per tutto l’anno, sarà di tipo conservativo, e non altererà in alcun modo l’aspetto esteriore dell’opera. La statua, che rappresenta la figura di Cristo con le braccia aperte, fu progettata dallo scultore francese Paul Landowski su disegno dell’artista di origini fiorentine Carlos Oswald e concepita in stile Art Déco. Composta da calcestruzzo e pietra saponaria, misura 38 metri di altezza di cui 8 di basamento e si erge a più di 700 metri sul livello del mare; la sua superficie è ricoperta da un patchwork di migliaia di piccole tessere a mosaico di forma triangolare tagliate a mano. La statua fu voluta dall’arcidiocesi di Rio de Janeiro, che nel 1921 indisse un concorso per la costruzione di un monumento religioso e raccolse i fondi necessari per la realizzazione, affidando la supervisione dei lavori all’ingegnere brasiliano Heitor da Silva Costa. Al momento dell’inaugurazione, il segnale per illuminare la statua arrivò dalla potente stazione radio di Coltano, frazione di Pisa, ad opera di Guglielmo Marconi. Ecco perché ai piedi del monumento si trova una targa commemorativa della comunità italiana che celebra l’evento. Il team di restauro, guidato dall’architetto Cristina Ventura, procederà con un’analisi approfondita della superficie in mosaico, del suo rinforzo in ferro e delle infiltrazioni di umidità che si sono accumulate nel tempo all’interno della struttura. Durante i lavori, una squadra di alpinisti andrà in cerca di aree danneggiate e parti da sostituire, servendosi di fotografie ad alta precisione. La struttura esterna esposta alle intemperie è soggetta ad usura a causa di sole, pioggia, fulmini e variazioni di temperatura, ha dichiarato l’architetto Cristina Ventura a AFP – Agence France-Presse.

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