De Florio, Santoro, massimo rispetto per il pluralismo televisivo

“Quale uomo, in passato impegnato a destra, non vedevo le trasmissioni di Santoro perché ritenute faziose, specie sulla Tv di Stato per fare politica di sinistra e di non dare, allora, come invece sta facendo ora, alcun spazio agli esponenti dei partiti di destra, a lui non graditi”. È quanto ha affermato Mario De Florio, segretario generale regionale della CISAS commentando la sospensione di dieci giorni inflitta a Santoro dal Direttore Generale della Rai con tutte le polemiche che ne sono seguite. “L'attuale campagna contro Santoro non mi piace” – ha aggiunto – “perché discriminatoria e non pluralista. Chi segue la trasmissione Anno Zero ha la capacità di ben capire e, se vuole, può cambiare facilmente Canale. Un pò, come nel Commercio, ove il cittadino guarda la merce ed i prezzi e decide dove fermarsi a comprare. Non è possibile, in Democrazia, tappare la bocca a chi non la pensa come la massa, non adula e non fa il servitorello, anche se poi è  fazioso. Per questo motivo” – ha proseguito De Florio – “io, come anche tanti altri, ho il massimo rispetto il pluralismo della Informazione e vedo anche la Tv di Santoro, fermo eventuali miei giudizi, ma in questi ultimi mesi lo trovo interessante. Siamo costretti a vedere continuamente Fede, Ghedini, Capezzuti, Bonaiuti ecc., sapendo ormai già prima cosa dicono, allora perché non far sentire anche Santoro ? Altra cosa è, quando Santoro, dipendente in servizio, non rispetta i suoi superiori. Quindi, Sì al pluralismo con Santoro, ma provvedimenti disciplinari, se veramente sgarra ed offende in diretta”.

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