Rifiuti, Costagliola (Terra Nostra), la Campania cambia i governi ma non la politica
“La Campania cambia governi ma non la politica”, è quanto ha affermato pasquale Costagliola, presidente dell'associazione ambientalista “Terra Nostra”, commentando la notizia della nuova emergenza rifuti e l'ordinanza di Caldoro che consente di sversare i rifiuti di Napoli in provincia di Caserta. “L’emergenza rifiuti è sempre tra noi” – sottolinea – “coccolata come un mostriciattolo da madri snaturate, non ci ha mai lasciato. E con l’emergenza abbiamo sempre lo spauracchio del Napolicentrismo. Un centralismo che in se per se è già negativo poiché diseduca la gente alla libertà. Ma quello napoletano è ancor più deleterio in quanto apporta sciagure alla periferia provinciale della Campania. Il dirigismo a singhiozzo e demenziale di cui è affetta palazzo Santa Lucia sin dai tempi di Bassolino” – ha aggiunto l'esponente ambientalista – “è quanto di più pericoloso possa esserci dai tempi di Stalin e del centralismo di Robespierre. Il “giacobinismo della munnezza” appronta le sue colonne infernali per colpire le vandee campane. Caserta, il Sannio, l’Irpinia sono per l’ennesima volta a rischio contaminazione. In verità il contagio moderno della polluzione delle acque, della terra, dell’aria è già tanto avanzato” – ribadisce – “ma le cricche napoletane non s’arrestano di fronte a niente. Una demenzialità oscena continua a macinare milioni di tonnellate di rifiuti indifferenziati nei compattatori per sversarli nelle discariche mischiandoli con materiale tossico e nocivo che il governo centrale permette di scaricare senza controllo. Finita l’era afragolese che tanta contestazione suscitò nella gente” – ribadisce Costagliola – “si continua con il nichilismo e, peggio ancora, si prospetta la devastazione finale. Nessun impianto e nessun rimpianto per la nostra terra che muore, per i bambini, le donne ed i vecchi colpiti dalla peste moderna. Gli eletti allo scranno regionale cambiano solo casacca ma la testa è sempre la stessa, a destra come a sinistra ci sono solo affari e clientele. Napoli continua a rivoltarsi nella sua ingovernabilità iervoliniana, senza osare peraltro sperare in una soluzione credibile alle prossime elezioni che in ogni caso proporranno la vergogna della indegna stabilità del disonore. Provincia, comune e regione vivono il loro dramma senza comprensione, ne dei governati, ne dei governanti. La regione Campania vive sulla “bomba atomica” dei rifiuti propri e quelli della megalopoli. Caserta ha le discariche piene, S. Tammaro con le sue isole di morte non ha più spazio. Ma Caldoro con la sua faccia da piccolo Bertolaso vuole trovare la quadra di una settimana scaricando in Terra di Lavoro quello che non può lasciare a Terzigno, condendo la sua putrida regalia con le solite solfe della solidarietà umana e regionale. Una solidarietà” – ha concluso Costagliola – “che sembra l’abbraccio di un morto putrefatto legato ad un malato in via di trapasso”.