La Ballata delle anime perse di Salvatore Nappa al teatro della Legalità

CASAL DI PRINCIPE – Si terrà questa sera, con inizio alle ore 19,30, presso il Teatro della Legalità in viale Europa a Casal di Principe, lo spettacolo dal titolo “La ballata delle anime perse”. La messa in scena dello spettacolo è curata dall'associazione di volontariato Jerry Masslo con la regia del socio e componente del direttivo del sodalizio il napoletano Salvatore Nappa. “L’idea di rappresentare in teatro momenti di vita quotidiana che hanno segnato il nostro tempo, ma soprattutto il nostro territorio mi ha interessato fortemente” – ha affermato Nappa, già autore e regista di diversi spettacoli teatrali e cinematografici – “In passato avevo avuto modo di vivere questa esperienza ma su testi di altri autori. Questa volta, invece sono interessato direttamente e in senso totale anche alla fase della scrittura del testo e della composizione delle musiche. Ho iniziato a lavorare su un testo che avevo in mente da parecchio tempo” – ha aggiunto – “e che potesse rappresentare in modo netto i contrasti che si vivono sul nostro territorio. La pièce si muove principalmente intorno alla figura di  Don Gennaro che di mestiere fa l’usuraio. Intorno a questa figura abbietta interagiscono gli altri personaggi tutti vittime ed ostaggi di un meccanismo atroce che stritola esistenze, strangola vite umane. Don  Gennaro, oltre a rappresentare se stesso, rappresenta l’anello di congiunzione dei clan che gestiscono tutto il malaffare della zona. La prima fase del lavoro è stata dedicata principalmente alla raccolta di materiale informativo, scritti, lettere, articoli di giornali che raccontavano questa realtà. I libri di Saviano e di altri scrittori, che sul tema si sono espressi in maniera inconfondibile, mi hanno aiutato a capire meglio il fenomeno” – ha sottolineato Nappa – “e raccogliere spunti per l’elaborazione del testo finale. Testo che ingloba in sé  frasi e scritti di questi autori, adattati per rispondere  a quella che era l’idea del plot originale della storia. Personaggi quali Tony Mancuso, detto Tonino l’americano imprenditore strozzato dal racket del pizzo, Tonino detto Maria omosessuale con il sogno di andare a Casablanca per rifarsi una nuova esistenza ed identità, l’omicidio di un sindacalista che si oppone allo camorra, le vicende di Yoara, una ragazza venuta dall’Africa con la testa piena di sogni e che si trova invece a prostituirsi, la campagna elettorale di un uomo politico in cerca di voti e sostegni alla sua mission che si affida ai buoni servigi di Don Gennaro e di tutti quelli che stanno al di sopra e sotto di lui sono le anime in pena che  la voce del  narratore ci presenta. Di fronte alla mancata esazione del credito, don Gennaro non esita a pretendere in cambio, un rene, un occhio, un polmone, quanto basta a saldare un debito o soddisfare una richiesta. Una umanità di dispersi ridotta a cloni mutilati, e quando lo strozzino richiede un possibile amore, riceverà l’amore solo dalle sue vittime da quelle anime perse che credono ancora nella redenzione”. Il finale inatteso, inaspettato che vuole significare non solo la rinascita di un personaggio abbietto ma acquista un valore sociale perché: Cambiare si può. Per questo lavoro Nappa ha pensato ad una messa in scena che contempli il quadro apocalittico di questa vicenda. Utilizzando simboli, segni ed elementi di scenografia è andato a configurare il luogo infernale dove si intrecciano i destini dei personaggi. Questo lavoro vedrà in scena 6 attori, Agostino Chiummariello nella parte di Don Gennaro, Marianita Canfora, Franco Melone, Luca Ippolito, Antimo Casertano e Raffaele Parisi  che con grande entusiasmo hanno condiviso con il regista partenopeo il progetto voluto dall’Associazione Jerry Masslo.

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