Incroci dialettali e musicali al Teatro Civico 14
Il Teatro Civico 14 di Caserta raddoppia gli spettacoli e lo fa portando sul palco di Vicolo F. Della Ratta Silvio Talamo, con la sua performance musicale Canzoni fatte a Giro, in scena venerdì 12 novembre a partire dalle ore 21.00, e Angelo Callipo, con la sua ultima opera “E mi me ne so andao…”, in scena sabato 13 novembre e domenica 14 rispettivamente alle 21.00 e alle 19.00. Le Canzoni fatte a giro nascono da un esperimento, dalla voglia, cioè, di costruire canzoni utilizzando lo strumento più comune: la voce. Con l'aiuto di una loop machine, un delay di ultima generazione si creano pattern e ‘giri’ con cui viene costruito il pezzo. Solo dopo tutta questa preparazione toccherà a Silvio ‘entrare nel pezzo’ e armonizzare con la sua voce, costruendo un loop di vari secondi, su cui cantare una canzone. A questo si aggiungono sprazzi e frammenti di poesia sonora, per arrivare ad un lavoro musicale, montato su incastri di voci, atmosfere e ritmi costruiti e talvolta reinventati al momento dal proprio esecutore. Un universo dove confluisce un lungo e mai finito ascolto teso ai canti etnici e tradizionali, a tutta la musica a cappella ma che arriva anche fino al pop. Silvio, refrattario alle classificazioni e ai generi propone un evento che unisce lo strumento più antico, la voce, a quello più moderno, un delay campionatore, rifacendosi alla cultura del loop e avvicinando in un solo istante il passato ed il futuro.
E mi me ne so andao…, che andrà in scena sabato alle ore 21.00 e domenica alle ore 19.00, è il primo verso di una melodia popolare, semplice e struggente al tempo stesso, nella quale un barcaiolo della laguna veneziana osserva luoghi per lui così familiari con la stessa meraviglia di chi si imbatte in essi per la prima volta. Questo verso è solo uno spunto. Lo spunto che serve a raccontare un sorprendente e meraviglioso incrocio di destini. Napoli-Venezia. Due città, due dialetti. Mille storie da raccontare. Per arrivare a scoprire che la città da cui sei partito, come spiega Kavafis, ti segue dentro e non ti abbandona mai, per comprendere che la città che ami è solo una delle infinite città che puoi amare, nella quale riconoscere gli stessi profumi, lo stesso tenace orgoglio di appartenervi, la stessa eredità di passi, ombre e gesti. “E mi me ne so andao…” conferma l’autore della pièce Angelo Callipo – è un viaggio la cui partenza è certa, il ritorno sospeso. Un viaggio che si perde tra vicoli e calli, dando voce a racconti popolari, che hanno il sapore di memorie sospese nel tempo o di favolose magie, ma inerpicandosi anche in storie piene di anfratti e di cavità oscure, dove l'amarezza scivola nel sarcasmo e la ferocia della cronaca conserva intatta tutta la sua spietatezza.