Rifiuti, il ComEr, Zinzi è come De Franciscis, non fa gli interessi dei casertani
“Zinzi come De Franciscis non si preoccupa degli interessi dei casertani”. Ad affermarlo è il ComEr (comitato per l’emergenza rifiuti) che in una nota accusa il Presidente dell’Amministrazione provinciale di Caserta, Domenico Zinzi, di comportarsi, in materia di rifiuti, come si comportò a suo tempo l’allora presidente della provincia, Alessandro di Franciscis. “Infatti” – ha aggiunto il portavoce del comitato civico – “gli avevamo chiesto di attivarsi per l’eliminazione della Cava Mastroianni dalla legge 123 del 2008 ma non si è preoccupato di tutelare gli interessi dei cittadini casertani. È solo “schizofrenia istituzionale” o ci sono precisi interessi che non consentono di mettere una pietra tombale sulla vicenda?” è il “j’accuse” del Comer contro Zinzi. “Al Presidente della Provincia chiediamo di recuperare il tempo perso intervenendo in sede di conversione del decreto. Il nuovo decreto del governo sulla crisi dei rifiuti campani, in pubblicazione in queste ore, esclude 3 delle quattro aree residue individuate dalla legge 123 del 2008 come siti da destinare a discariche per la regione Campania. Resta, come avevamo predetto già 10 giorni fa” – sottolineano dal comitato – “la sola Cava Mastroianni nel Comune di Caserta e il Presidente della Provincia On. Domenico Zinzi, a differenza di quello che ha fatto giustamente il suo omologo di Avellino per il sito di Andretta, si guarda bene dall’intervenire presso il governo per richiedere l’eliminazione anche della cava di località Lo Uttaro. Eppure la settimana scorsa i comitati e le associazioni ambientaliste casertane gli avevano chiesto, con una lettera indirizzata anche al Presidente del Consiglio Berlusconi, di attivarsi affinché la spada di Damocle di altri milioni di tonnellate di rifiuti indifferenziati e puzzolenti non pendesse più sulla testa dei cittadini casertani e dei comuni confinanti che già hanno dovuto sopportare in questi ultimi anni i disagi ed i problemi igienico sanitari collegati al “disastro ambientale” dovuto all’”inquinamento irreversibile” della discarica illegale e pericolosa di Lo Uttaro, separata dalla cava Mastroianni solo da un esile muro di tufo. E a conferma di tale pericolosità” – prosegue la nota – “arriva proprio di questi giorni la notizia della richiesta, nel corso della prima udienza del processo, del rinvio a giudizio da parte della Procura della Repubblica di Napoli, per 6 tra funzionari e amministratori responsabili della gestione della discarica “per aver posto in essere illeciti sversamenti di rifiuti pericolosi”. Processo nel quale il Comitato emergenza Rifiuti e le altre associazioni casertane si sono costituite come parte civile. Tutto ciò mentre la Regione Campania conferma, con la delibera di giunta dell’8 ottobre scorso, lo stanziamento di 15 milioni di Euro per le operazioni di bonifica di tutta l’area (compresa la Cava Mastroianni). Ci chiediamo se si tratti solo di “schizofrenia istituzionale” o se invece non ci siano precisi interessi che, nonostante una situazione di devastazione ambientale conclamata e certificata, non consentono di mettere una pietra tombale sull’utilizzo di quel sito come invaso per accogliere rifiuti. Al Presidente della Provincia” – conclude la nota – “chiediamo oggi di recuperare il tempo perso e di intervenire, anche in qualità di Deputato, in sede di conversione del decreto per escludere definitivamente Cava Mastroianni dalla legge 123 del 2008. Per questo motivo, insieme ad altri comitati e associazioni ambientaliste casertane, sollecitiamo un incontro urgente, già richiesto la scorsa settimana”.