Ferraiuolo lascia il Prc e, nel 2011, aderirà a Sinistra e Libertà

A poche ore dalla notte di San Silvestro, è scoppiata un’autentica bomba “politica” che nessuno si aspettava. L’ex assessore alla Cultura dell’esecutivo di Gabriele ZITIELLO, il sindaco defenestrato a tradimento da cinque suoi ex fedelissimi, ha rassegnato le dimissioni “irrevocabili”, come ha tenuto a precisare Ferraiuolo, dal partito della Rifondazione Comunista. Che Ferraiuolo non fosse più in sintonia con la linea politica decisa dai vertici nazionali del partito era una cosa nota a molti, ma che potesse decidere di rescindere “il cordone ombelicale” che lo ha visto nascere e crescere politicamente fino a far entrare il partito in giunta a San Marco, nessuno se lo aspettava. Comunque, Antonio Ferraiuolo non ha intenzione di lasciare la politica e la sinistra italiana. Nel 2011 ha fatto sapere che aderirà al progetto di Nichi Vendola. La scelta non è stata né semplice né improvvisa, soprattutto considerando la lunga militanza nel Prc. Ferraiuolo ha a lungo riflettuto sulle motivazioni storiche, politiche, partitiche che lo hanno spinto a questa decisione e non può negare che il progetto Vendoliano lo abbia stregato. Sinistra Ecologia e Libertà è un cartello elettorale di ampio respiro che mette insieme diverse anime per cercare appunto un nuovo lavoro di concretezza. “Dopo anni di militanza nel partito della rifondazione comunista” – ha scritto Ferraiuolo in una lettera ai compagni – “mi accorgo oggi più che mai che quella idea di ridare voce e vita al glorioso partito comunista italiano, è ormai priva di forza. L'idea è divenuta priva di forza perché in primo luogo non siamo stati più capaci di fare un analisi corretta dei cambiamenti avvenuti intorno a noi, in secondo luogo siamo incapaci di analizzare quello che è successo nel nostro partito che ci ha portato ad essere una forza marginale, non incisiva e poco rappresentativa della nostra classe di riferimento. La nostra analisi si ferma ancora oggi, a dare colpa di ciò che è successo alla nostra partecipazione al governo Prodi” – ha scritto Ferraiuolo – “analisi questa riduttiva e miope nei confronti di quello che è avvenuto dopo. La mia idea è un altra, io attribuisco la nostra fine al congresso di Chianciano dove non si è avuto il coraggio (me compreso) di effettuare scelte diverse e coraggiose, né tantomeno si è avuto il coraggio di seguire ciò che era stato iniziato, ma anzi per conquistare le poltrone si è messo insieme tutto ed il contrario di tutto ed è iniziata una caccia alle streghe al solo scopo di cacciare dal nostro partito le idee diverse e forse giuste, atteggiamenti questi degni dei comunisti cinesi di cui voi ancora oggi tessete le lodi ed io condanno perché assassini di uomini ed assassini dell'ideale comunista stesso. Veniamo ad oggi,  mi riferisco alla Federazione della Sinistra nata secondo me, ancora con lo stesso ed unico obiettivo e cioè quello di assicurare poltrone ad una classe dirigente ormai priva di vita, abbiamo messo insieme due strutture morte e cioè la nostra e quella nuova della federazione(nata già morta) con la speranza che dalla somma di due morti si potesse avere un mezzo vivo, ma così non è stato e non potrà mai essere, perché ancora oggi chiusi nella nostra cecità si ha la presunzione di voler governare le masse con l'arroganza di essere noi soli il “Verbo”. Non mi sento più di essere rappresentato” – ha aggiunto – “o  peggio di rappresentare questa catastrofe, non posso più essere complice e sostenitore di metodi di attuazione del pensiero che non portano da nessuna parte, sono un comunista e da comunista lascio questa struttura inadeguata a rappresentare la storia dei comunisti italiani, come dire oggi in Italia non è fallito il pensiero comunista che, anzi, è più che mai vivo, nonostante c'è chi lo deride forse per nostra responsabilità, ma è fallito il modo e lo strumento per  volerlo rappresentare. Ogni comunista oggi è chiamato ad un compito vero di costruire una sinistra che sia capace di dare voce agli oppressi, a chi lavora in condizioni di schiavitù contro i Marchionne di turno, agli ultimi, alle donne e agli uomini che per qualsiasi motivo vengono discriminati e questo in una struttura autoreferenziale non si può fare. Vi auguro” – ha concluso Ferraiuolo – “un futuro ricco di soddisfazioni”.

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