Ex 3M, si intravede uno spiraglio per 20 lavoratori
Per venti dipendenti della ex 3M si apre uno spiraglio di ritorno al lavoro. Infatti, sembra procedere nella direzione intrapresa l’anno scorso dai vertici della Bst che firmò il piano industriale. La buona notizia viene dalla sede di Confindustria Caserta dove si è svolto alcunigiorni orsono un incontro fra il direttore di stabilimento Marco Luigi Vittoria Zucchiatti ed i rappresentanti dei sindacati dei chimici, Aldo Rinasti, Antonio Campanile e Enrico Pontillo. Anche se al momento c’è un piccolo contrattempo da superare, dovuto alla necessità di potenziare la centrale termica originariamente progettata nel piano industriale. A fine marzo sarà terminata e consegnata la prima linea produttiva dell’opificio che sorge nell’area ex 3M, quella cosiddetta dedicata all’impregnazione dei materiali prodotti nello stabilimento. Sempre a marzo inizieranno i corsi di aggiornamento dei dipendenti che, come stabilito dall’accordo di programma, saranno riassorbiti dal bacino di disoccupazione creatosi in seguito alla crisi della ex 3M. Questo corso terminerà a fine giugno, proprio mentre prenderanno avvio i macchinari della prima linea produttiva. La seconda linea invece, quella legata alla fase della spalmatura, dovrebbe essere pronta per il mese di settembre, momento in cui l’azienda avrà completato la fase di investimenti avviata dal febbraio dello scorso anno, e sarà pronta per il definitivo rilancio con l’entrata a pieno regime dell’impianto industriale. E, dunque, i venti lavoratori che saranno impiegati sulle due linee produttive, dell’industria chimica nata da una joint venture tra Sicad e 3M, potranno andare a lavorare non prima del mese di settembre. L’operazione alla fine dei conti fermerà intorno ai sedici milioni di euro il totale degli investimenti messi in campo per il rilancio di una parte del distretto industriale. La Bst, specializzata nella produzione di nastri isolanti, è la prima di quel pacchetto di aziende che hanno aderito al consorzio Socratis, nato in seguito al patto stilato dall’ex premier Romano Prodi per il rilancio dell’industria di Terra di Lavoro, ad aver quasi completato il proprio progetto di investimenti, anche senza aver ancora beneficiato di quanto dovuto dalla Regione Campania. La quota finanziata dalla Regione dovrebbe ammontare a circa otto milioni di euro, la metà dell’investimento totale previsto.