Celebrazioni della Giornata della Memoria

Apre la lunga giornata di studi  il benvenuto del Sindaco e Presidente del Consiglio Provinciale Della Cioppa. Il saluto dell’on. Landolfi pone l’accento sulla necessità di una memoria storica condivisa per quel che riguarda i principali avvenimenti storici. Landolfi accosta il revisionismo storico della Resistenza della Seconda Guerra Mondiale al revisionismo meridionale degli avvenimenti che hanno portato all’Unità d’Italia.  Il Prof. D’Agostino, chiamato a moderare gli interventi del convegno, ribadisce che occorre sì prodigarsi per la costruzione di una “memoria condivisa”, ma occorre non banalizzare  giungendo all’idea che “tutti erano uguali”. C’era chi si trovava dalla parte giusta e chi da quella sbagliata. Riprendendo la parentesi aperta sulle Quattro Giornate di Napoli si può parlare di “scelta istintivamente giusta” dopo l’8 settembre. Durante gli interventi vengono ripercorse le tappe del periodo post 8 settembre. Le stragi che hanno insanguinato il territorio del casertano: Caiazzo, Bellona, Presenzano e Borrelli porta alla luce una strage dimenticata compiutasi nelle campagne di Pignataro Maggiore e le storie dei tanti casertani dal Gen. Amico a Capobianco che hanno vissuto esperienze di resistenza. Perché cala il silenzio sugli episodi di resistenza o sulle stragi del Sud rispetto a quelle del Nord? Il Prof. Cerchia prova a dare una risposta. Nei territori di Terra di Lavoro durante il dopoguerra c’è un trasformismo che consente alla vecchia classe dirigente del Ventennio fascista di insediarsi ai vertici della politica, con qualche ricambio, nel nuovo scenario italiano. Dunque, meglio dimenticare per evitare imbarazzi e guardare avanti. C’è spazio anche per un dibattito sulle “marocchinate” e il lato oscuro dell’occupazione anglo-americana e quella italiana nei balcani, su quest’ultima, i ricercatori denunciano l’impossibilità di poter studiare l’argomento per la coltre di silenzio e gli ostacoli che l’accompagnano. Il dott. Angelone impreziosisce il suo intervento mostrando immagini inediti del conflitto nei territori dell’Alto Casertano.  Nel pomeriggio premiato Antimo Ciccarelli, soldato bellonese, internato nel campo di prigionia tedesco e promosso. La Provincia di Caserta è tra le più colpite durante il secondo conflitto mondiale, 15 Comuni sono Medaglia d’Oro al Valor Civile. Durante la giornata di studi la parola “memoria” è ricorsa innumerevoli volte, qualcosa di concreto per svegliare le coscienze i relatori del convegno provano a fare.

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