Suddocu, lo spettacolo che frammenta il gesto e la parola sul palcoscenico

Vincitrici del premio internazionale React/Santarcangelo dei Teatri 2009/2011 e della Prima Residenza Teatrale del Südtirol, Margherita Ortolani e AnnaMaria Tammaro saranno di scena al Teatro Civico 14 di Caserta con il loro Su’ddocu… omaggio al soffitto n.1.1., sabato 19 febbraio [ore 21.00] e domenica 20 [ore 19.00] febbraio. Progetto che nasce dall’incontro tra le esperienze dell’attrice siciliana Ortolani e della performer casertana Tammaro, Su’ddocu… omaggio al soffitto n.1.1. inscena l’esplorazione all’interno della parola, ne scardina il significato per risalire al senso. Un spettacolo fatto di ricerca teatrale e creatività applicata che rivendica la forza prorompente del gioco e della fantasia e che sceglie di operare la sua ricerca formale in chiave trasgressiva. In scena AnnaMaria Tammaro e Margherita Ortolani, incentrano la loro investigazione sulla sottrazione, eliminando sia a livello drammaturgico sia sulla costruzione dell’azione, fino ad ottenere l’essenziale, nella sua piena forza evocativa e di coinvolgimento. Un lavoro assimilabile a quello dei poeti nell’atto dello scrivere, che nella trasposizione teatrale va ad indagare non nel gesto, ma nella metafisica del gesto. Sul palco due donne che, con irridente leggerezza, trascinano un mondo sotto le loro gonne, per indossare parole e lasciare che cantino. Lo stesso gioco di segni viene adottato per l’allestimento e per le musiche, scritte da Clemente Manfredi. “Abiti costruiti come armature per volare, cristallizzati nel ricordo: leggeri e vitrulei” affermano le due artiste. “Regole (violate ed inviolate) della decostruzione di un pensiero, per arrivare ad una percezione di metafisica formale. Tutto leggero, impalpabile, impregnato. Su’ddocu…omaggio al soffitto n.1.1. è un processo teatrale che racchiude – concludono le due – l’esigenza di attraversare in modo assoluto il concetto contemporaneo di Segno nello Spazio, di estetica di linguaggio, di un pieno/vuoto che si interroga totalmente sull’esigenza di una spatinatura formale. Questo è il nostro gioco”.

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