La guerra cibernetica di WikiLeaks
Una fuga di notizie ha allarmato e sta tuttora allertando l’Italia e il mondo intero. Ciò di cui parliamo non è un complotto terroristico, ma uno scenario comunque allarmante nel quale si è trovato pesantemente coinvolto gran parte del governo italiano. Si tratta di Wikileaks, sito omonimo, che ha voluto svelare le faccende oscure ai più tenendo fede al suo letterale significato di fuga di notizie. Su Google le ricerche relative a Wikileaks sono passate da otto ad oltre un milione al giorno nel giro di poche settimane. Fondatore del sito è Julian Assange, su di lui luci ed ombre, può essere visto sia come un giustiziere che come un grande stratega.
Wikileaks ha permesso di conoscere comunicazioni top secret, dichiarazioni e vicende delicate dirette ad influenzare la scena internazionale come il rapporto non ben definito fra l’Italia e la Russia e i festini privati, ulteriori scandali che vanno ad aggiungersi a quelli delle holding finanziarie, imprese nazionali, l’emergenza dei rifiuti di Napoli e i danni del crollo di Pompei. Noi assistiamo a tutto ciò da spettatori e testimoni inconsapevoli delle continue polemiche tra fazioni divergenti che invece di competere con armi politiche duellano con le più meschine delle armi attraverso tradimenti, diffamazioni e spionaggi da gossip.
Tutto questo ha fatto il giro del mondo, suscitando un grande interesse e polemica sui giornali, siti e blog e distribuendo notti insonni a politici ed a politicanti. Il console statunitense in Sicilia ( quest’ultima ospita una base navale USA per le scoperte di giacimenti di gas e molti cittadini americani residenti) lamentava ad esempio che il teatrino della politica italiana ha bloccato nuove trivellazioni per la ricerca di gas. Wikileaks ha dato vita ad una sorta di guerra cibernetica e forse il bello dei segreti dell’economia e della finanza devono ancora arrivare.
Ci auguriamo che la nostra economia, già stagnante e compromessa, non diventi vittima di informazioni, o presunte tali, veicolate da un personaggio i cui intenti non sono ancora ben definiti.