Crisi petrolifera fa aumentare il costo della vita

La crisi petrolifera scaturente dalle recenti sommosse popolari in Barhein, Libia, Egitto, e tutta l'area del Corno d'Africa, ha fatto balzare in avanti il costo di un barile di petrolio. Questo ha fatto sì che tutti i produttori petroliferi nazionali, senza esclusione alcuna, hanno aggiornato al rialzo il listino dei pressi della benzina al pompa. Ma non è il solo aumento che devono sopportare i pensionati e gli operai con 1.000 euro al mese. Infatti, sono aumentati notevolmente i prezzi al consumo di frutta, ortaggi, generi, insomma, cosiddetti di prima necessità. Con i nuovi aumenti a raffica, che colpiscono maggiormente pensionati, disoccupati e lavoratori dipendenti, si è creato un ulteriore vivo malumore proprio nel momento in cui la crisi economica continua ad aumentare. La Federazione CISAS – Pensionati di Caserta è ritornata nuovamente sulla proposta, avanzata già diversi mesi orsono, di un adeguamento delle pensioni, specie quelle relative ai pensionati ultra 65enni, bisognevoli maggiormente di cure ed assistenza, che in Campania sono divenute ancora più costose, grazie al Decreto del Presidente della Regione, Caldoro. La Federazione CISAS Pensionati, unitamente alla Confederazione CISAS, invita i Partiti politici ad illustrare chiaramente le proprie posizioni in merito alle Pensioni ed alla Occupazione invece di continuare in inutili diatribe, anche con pseudo sondaggi, che non riguardano affatto i cittadini, che – invece – sono stanchi e sfiduciati anche per la mancanza di provvedimenti contro i continui aumenti del costo della vita.

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