A Parma “Mirò. Il colore dei sogni”

Pittore, scultore e ceramista, Joan Mirò fu senza dubbio uno dei maggiori artisti spagnoli del movimento surrealista del Novecento, corrente artistico-letteraria che esaltava l’importanza del subconscio mirando alla fusione tra sogno e realtà. Da giovane intraprese gli studi di economia, per poi abbandonarli trasferendosi a Parigi dove frequentò il circolo del Dada. Nel corso degli anni Venti Mirò sviluppò una forte avversione nei confronti della pittura convenzionale, d’altronde questo fu il periodo in cui Marcel Duchamp realizzò L.H.O.O.Q. la famosa Gioconda con i baffi, utilizzando un’immagine accademica e compiendo un ready-made rettificato con grafica dissacrante. Del resto anteporre l’irrazionale al mondo reale fu anche l’idea di altri artisti che aderirono al movimento quali Dalì, Ernst, Magritte, per citare alcuni. Viene così messa in discussione l’attività tradizionale dell’artista nel creare immagini: la realtà per Mirò è un punto di partenza, mai un punto di arrivo.
Attraverso colori forti, forme essenziali e imprecise, l’artista spagnolo spoglia il soggetto del superfluo, evidenziando una dimensione onirica e allucinatoria protesa verso l’astrattismo.
Dall’11 settembre al 12 dicembre 2021 sarà possibile ammirare, presso “Villa dei Capolavori” di Mamiano di Traversetolo a Parma, l’esposizione “Mirò. Il colore dei sogni”, ad opera della Fondazione Magnani-Rocca, curata da Stefano Roffi con enti promotori Fondazione Magnani-Rocca in collaborazione con Fundación MAPFRE.
Pittura, musica e poesia: un percorso attraverso cinquanta opere eseguite fra gli anni Trenta e gli anni Settanta. Un itinerario espositivo in cui l’osservatore viene ad essere posto al centro di elementi comunicativi e musicali. Un percorso quello del grande artista catalano arricchito dai grandi pittori post-impressionisti quali Van Gogh, Cezanne da cui trae ispirazione la sua prima produzione compositiva, Gauguin, Picasso che lo porterà ad accentuare nelle opere i soggetti stilizzati del cubismo. La mostra onirica comprende i temi ricorrenti dei sogni di Mirò e forme minimali: le stelle, la luna, i pianeti, gli uccelli, la donna, rappresentazioni di teste, simboli biomorfi che richiamano la tradizione popolare, i tratti asiatici e i graffiti delle grandi città.
Con colori brillanti e forti contrasti ritrae le dinamiche forme della natura, stati d’animo, scrive parole che sottendono la trama dei suoi lavori dando vita ad un linguaggio artistico dal carattere universale. Pittura poesia e musica si intrecciano nei segni fluttuanti di Mirò trasponendo fantasia, realtà, memoria, libertà che al pari di tracce di colore si rendono armonie musicali protese a donare felicità agli uomini.

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