Studente manda compagno all’ospedale.

Varcata la soglia, indubbiamente le scuole caiatine sono centri esemplari di formazione e educazione, ma all’uscita e prima di entrare molti studenti che le frequentano si dimostrano degni delle peggiori stamberghe. Basta pensare alla banda che quasi sistematicamente, dopo l’ultima ora di lezioni, all’uscita, apostrofa con frasi irriguardose ed irripetibili epiteti qualche anziano aduso a fare quattro passi dopo aver consumato un frugale pasto. Non si discute dell’esempio e dell’educazione impartita a scuola, ma. nelle famiglie? Quale genitore permetterebbe o si conforterebbe in modo da indurr un figlio a mancare di riguardo ad una persona anziana? Eppure a Caiazzo succede spesso e pare che i protagonisti delle bravate quasi quotidiane siano dei giovinastri provenienti da altri paesi. Anche gli studenti che sono venuti alle mani venerdì mattina lungo via Caiatino, proprio sotto l’edificio adibito a sede del liceo scientifico, non sono caiatini, ma frequentano la stessa scuola, quindi dovrebbero essere anche compagni. Al punto, si dice, da aver partecipato alla stessa festa organizzata la sera precedente da un altro giovane, stavolta caiatino, per salutare i suoi diciotto anni.
Alla festa avrebbe preso parte anche una coetanea, nei confronti della quale un ragazzo avrebbe proferito qualche apprezzamento di troppo, ignaro che ci avesse messo addosso gli occhi anche il “compagno”. Lo stesso che l’indomani, mentre si accingeva ad andare a scuola, lo avrebbe spedito dritto dritto all’ospedale.  Prima un’animata richiesta di chiarimenti, poi una minaccioso “invito” a lasciar perdere quella che non era “roba” per lui e, dulcis in fundo, un gancio al volto, fra l’occhio e il naso, dal quale è iniziato a fuoriuscire del sangue. Fra le urla di alcune ragazze spaventate, ma che alle spalle pare si stessero godendo la scena, e di alcuni passanti sconcertati, il ragazzo è stato soccorso ed accompagnato all’ospedale, a quanto pare proprio da un docente che intanto si stava avvicinando con la prospettiva di separarli, almeno fino al prossimo round

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