Proseguire l’evacuazione dell’Afghanistan e rafforzare i corridoi umanitari

Ad agosto l’Italia ha tenuto fede alla parola data a tutti quei cittadini afghani che nel corso degli ultimi venti anni hanno lottato per un paese diverso. Sono state evacuate oltre cinquemila persone, primi in Europa per numero di persone portate fuori dall’Afghanistan. Ciò nonostante, oggi, sono ancora molte le donne, i bambini e gli uomini a rischio immediato di vita. Le domande che ci pongono, e che noi poniamo al governo, sono: quando e come l’Italia intende proseguire l’evacuazione delle persone a rischio di vita? Quando verranno attivati i corridoi umanitari dai paesi terzi? L’indiscutibile disfatta subita dall’Occidente in Afghanistan non cancella quanto di buono è stato fatto. Né può essere un alibi per ridurre il nostro impegno per il pieno rispetto dei diritti umani e per prevenire una catastrofe naturale che purtroppo è già in atto. L’Italia può e deve continuare a promuovere una politica europea più forte, capace di inaugurare una nuova stagione che favorisca il rispetto dei diritti umani e la pace nel mondo.

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