Marco Luciano per l’ultima del Teatro Civico 14 di Caserta

La seconda stagione del Teatro Civico 14 di Caserta, la prima per intero, volge al termine e lo fa ospitando Di un altro amore io ora ti amerò, di e con Marco Luciano. Liberamente ispirato a Moha il folle Moha il saggio di Tahar Ben Jelloun, lo spettacolo andrà in scena sabato 28 [ore 21.00] e domenica 29 maggio [ore 19.00] e chiuderà il secondo dei cartelloni studiati da Mutamenti e dedicato agli autori emergenti. Lo spettacolo di Marco Luciano è ambientato nel Maghreb, in quel Nord Africa attualmente sconvolto dalla primavera araba. Nato con largo anticipo sulle vicende africane, lo spettacolo parte da un letto di morte, dove giace il corpo di un giovane imprigionato per motivi politici e quindi torturato e ucciso. Attraverso l’utilizzo del blues come chiave narrante Marco Luciano, che interpreta il giovane maghrebino, racconterà dell’angoscia di quest’ultimo nei confronti di una figlia che non vedrà diventare donna, del suo primo amore, della carne, della lotta politica e del dolore per le condizioni in cui versa il proprio popolo. Chiave narrativa di natura semplice come semplici sono gli elementi utilizzati dai carnefici per togliergli la vita: acqua, sabbia, mani. “Ma non solo in medio oriente si muore per le torture, non solo nel Nord Africa, non solo in Sud America – afferma Marco Luciano riguardo il suo spettacolo – Quindi il racconto evade dai confini geografici o sociali e politici. Lo studio sul romanzo di Tahar Ben Jalloun, inizia in tempi non sospetti, quando gli eventi politici che hanno scosso l’area magrebina e il medio oriente non si immaginavano. Questo per dire che la necessità di realizzare lo spettacolo non è di natura politica, quanto piuttosto di natura poetica: la volontà di raccontare una storia, nel modo più semplice, immediato, senza analisi, senza interpretazioni di senso”. "Cosa importano le dichiarazioni ufficiali. Un uomo è stato catturato, torturato. Per resistere al dolore, per trionfare sulla sofferenza, è ricorso ad uno stratagemma: ricordarsi degli eventi più belli della sua breve vita. Noi ascolteremo la sua parola”.

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