Equitalia, occorre cambio di rotta, si rischia la rivolta sociale
“Dopo il No della maggioranza di Governo che ha votato contro la maggiore flessibilità chiesta ad Equitalia da un gran numero di parlamentari, ora si rischia la rivolta sociale”. È quanto ha affermato Luciano CAIAZZA (S.Nicola Futura), funzionario Anas e dirigente nazionale della Cisas. “Occorre” – ha detto – “introdurre maggiore flessibilità nelle procedure di riscossione coattiva nei confronti di quei cittadini e quegli imprenditori che dimostrino di non essere in grado di ottemperare alle scadenze fiscali e contributive per una temporanea difficoltà economica legata alla congiuntura negativa, dando la possibilità al debitore di concordare con Equitalia un piano di rateizzazione idoneo. L'attività di riscossione coattiva così com'é non regge” – ha aggiunto l'esponente politico e sindacale – “e anche a San Nicola La Strada sono sempre più in aumento i cittadini debitori, non per colpa loro, nei confronti di Equitalia. La “cattiveria” dimostrata da Equitalia si scontra con gli effetti della più pesante crisi economica che la nostra Città, insieme a tutte le economie nazionali, sta attraversando. Un organo dello Stato come Equitalia non può andare avanti come se niente fosse. Chi per anni ha concorso a creare onestamente la ricchezza nazionale e si trova momentaneamente in crisi non può essere trattato come un qualsiasi delinquente" – ha proseguito Caiazza – “La situazione è difficile per i cittadini, a causa ad esempio della perdita dei posti di lavoro. Occorre immediatamente un cambio di rotta. E' inoltre necessario” – afferma Caiazza – “limitare, per un periodo di tempo determinato, l'importo complessivo di interessi, sanzioni ed aggi a carico del debitore, fino al superamento di questa particolare fase congiunturale e rivedere il meccanismo complessivo di calcolo delle sanzioni tributarie, che devono essere assolutamente abbassate, escludendo ogni forma di anatocismo, cioé quel meccanismo che impone di pagare l'Iva sull'Iva.. Così come” – ha concluso – “occorre rivedere il meccanismo di espropriazione sugli immobili, elevando l'importo al di sotto del quale non è possibile iscrivere ipoteca ovvero procedere ad espropriazione, prevedendo una maggior tutela del debitore, qualora risulti proprietario di un solo immobile nel quale abbia la propria residenza".