Non si può morire a 27 anni per un mal di pancia

Non è possibile accettare il decesso di un 27enne per un mal di pancia e dopo una settimana di ricovero. Sulla morte di Benedetto Palazzo 27enne di Camigliano ci sono molti perché ed è giusto che i familiari urlino la loro disperazione per un decesso che non si può accettare. Tutti noi abbiamo l’obbligo di urlare la nostra indignazione affinché ci siano può attenzioni verso chi soffre. Bendetto era stato accompagnato al pronto soccorso una settimana fa con un forte mal di pancia; dopo qualche giorno fu operato per asportargli un tratto di intestino. I medici, secondo alcune indiscrezioni raccolte in paese, avrebbero tenuto in coma farmacologico il giovane camiglianese per poter meglio effettuare la terapia. Un’azione attuata nel pieno rispetto del protocollo previsto in questi casi. Le condizioni del giovane non sembravano migliorare. Martedì mattina Antonio, padre del ragazzo, si reca in visita e viene informato dal personale che Benedetto non ce l’ha fatta, senza una spiegazione ufficiale sul motivo del decesso. Da qui la decisione di Antonio – ex dipendente dell’acms – di recarsi dai carabinieri per denunciare i fatti. Il giudice ha disposto il sequestro della salma per poter eseguire l’autopsia che servirà a chiarire ogni aspetto della vicenda. Benedetto Palazzo gestiva insieme alla sorella Elisabetta il bar Veneto ubicato nel centro di Camigliano. La notizia ha sconvolto l’intera comunità della zona.

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