Polo Culturale Roccamonfina con intervista inedita all’Assessore Prata

Roccamonfina: nasce l’“Officina Culturale”.
A Roccamonfina nel pomeriggio di ieri 19 u.s. è stato inaugurato il Polo Culturale, presso piazza Mercato, ubicato in una struttura pubblica inutilizzata da tempo, donando a quest’ultima una seconda e più brillante vita. All’evento, ideato dall’Assessore alla Cultura Giovanna Prata, hanno preso parte il Sindaco Dott. Carlo Montefusco, altri esponenti della politica locale e lo scrittore Maurizio De Giovanni padre-autore del “Commissario Ricciardi”, per citare solo una tra le opere più conosciute. Dopo i saluti del Sindaco, l’Assessore Prata ha illustrato i motivi che hanno indotto alla realizzazione di questo rilevante progetto. La struttura pubblica, adeguatamente riorganizzata sarà un centro focale per le molteplici iniziative socioculturali in programma, un luogo dove i “desiderosi di conoscenze” potranno dedicarsi allo studio e all’approfondimento culturale, usufruendo di una rete di connessione ad alta velocità. Sono inoltre previsti numerosi appuntamenti e convegni a cui prenderanno parte scrittori e artisti. Il Polo Culturale collaborerà con l’ormai storica Associazione Culturale “Arcobaleni”, presente già sul territorio di Roccamonfina da diversi anni, il cui Presidente è Gaetano Caruso. Nel corso della serata, è stato proiettato un video girato proprio durante i lavori di ristrutturazione della futura biblioteca, che i volontari del Servizio Civile hanno scrupolosamente eseguito. Significativo l’intervento dell’ospite d’onore, lo scrittore napoletano De Giovanni che, dopo aver elogiato l’iniziativa, ha concluso dicendo di “non smettere mai di sognare, ma restando nel proprio luogo di origine”. E questo, è proprio il caso di dirlo, è proprio un sogno che si realizza, un gioiello a disposizione dell’intera collettività roccana. Le biblioteche, infatti, rappresentano un elemento altamente formativo e culturale per ogni cittadino, “Fondare biblioteche è un po’ come costruire ancora granai pubblici: ammassare riserve contro l’inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire”, ha scritto Marguerite Yourcenar; ed è proprio così, una biblioteca è come un granaio, una sorta di riserva culturale che, al momento opportuno, offre quelle conoscenze inaspettate che sono cibo indispensabile per la mente e per lo spirito. È quel luogo aperto a tutti immancabile in una città, e segno distintivo di inclusione, aggregazione e talvolta anche di sano svago, ove incontrare qualsivoglia espressività artistica, culturale e mediatica; insomma può assumere le sembianze di una vera e grande piazza ove trovarsi per alimentare lo scambio socioculturale. Il Polo Culturale roccano, oltre ai libri di recente donati da personalità di spicco del territorio, contiene già circa 5.000 libri pronti per elargire viaggi fantastici nel mondo della cultura. Ma per conoscere nei dettagli la brillante iniziativa, rivolgiamo qualche domanda direttamente all’Assessore alla cultura Giovanna Prata.
D. Dottoressa Prata da cosa nasce l’idea di un Polo Culturale a Roccamonfina?
R. L’ideazione del Polo Culturale Comunale denominato “Officina Culturale” rientra nel progetto di riqualificazione urbana ed è stata una mia idea subito condivisa con vivo entusiasmo dal Sindaco e, dal Vicesindaco ing. Mario Di Pippo che oltretutto ha interamente seguito i lavori di ristrutturazione dello stabile.
Ho trascorso l’adolescenza rammaricandomi del fatto che nel luogo in sono nata non ci fosse un vero e proprio centro di aggregazione, uno spazio in cui poter interagire con altre persone e incontrare anime con interessi affini o nel quale poter dare libero sfogo alla propria creatività. Pensavo a quanto sarebbe stato bello poter accedere in un luogo interamente dedicato alla lettura e spesso fantasticavo su come mi sarebbe piaciuto che fosse. Perciò non appena mi sono insediata come assessore uno dei primi obiettivi che mi sono posta, essendo delegata alla cultura, è stato la creazione di questo Polo Culturale pensato come un centro di ritrovo aperto a tutti coloro che desiderano uno stimolo culturale. L’ideazione del Polo Culturale Comunale rientra nel progetto di riqualificazione urbana. I lavori di ristrutturazione sono cominciati a gennaio 2021 e terminati in tempi davvero record poco prima dell’inaugurazione (19 novembre 2021). Abbiamo recuperato un edificio comunale pericolante che versava in uno stato di completo abbandono e di fatiscenza e che non ha dimostrato interessamenti concreti da parte di nessuno. Ci siamo decisi a ridargli lustro ed oggi torna ad essere un luogo vivo ed animato.
D. In un’epoca in cui la tecnologia ha “rapito” le nuove generazioni c’è ancora posto per i libri?
R. Credo, e mi auguro vivamente, che ci sarà sempre posto per i libri che io considero tra i beni più preziosi che abbiamo a disposizione. Sono fermamente convinta che aprire musei e centri del genere, arricchire le biblioteche, conservare gli archivi non significa dedicarsi a qualcosa di anacronistico ma anzi significa mettere mano a ciò che di più prezioso possiede, e può sviluppare, ogni città: la sua tradizione, la sua grandezza e il suo potenziale creativo. L’Officina Culturale è un luogo pensato per chiunque voglia prendersi una pausa e immergersi nella lettura gratuita di testi, per chi desidera un luogo di confronto e di conforto. Il grande Umberto Eco, ad esempio, sognava la trasformazione della biblioteca “in un universo a misura d’uomo”, cioè in un universo “anche gaio, anche con la possibilità del cappuccino, anche con la possibilità per i due studenti in un pomeriggio di sedersi sul divano e, non dico darsi a un indecente amplesso, ma consumare parte del loro flirt nella biblioteca, mentre si prendono o rimettono negli scaffali alcuni libri di interesse scientifico, cioè una biblioteca in cui faccia venire voglia di andarci e si trasformi poi gradatamente in una grande macchina per il tempo libero”.
D. L’idea di questo Polo ha fatto già registrare consensi tra i cittadini roccani?
R. I cittadini roccani si sono dimostrati in un primo momento un po’ scettici ma nell’ultimo periodo hanno cominciato ad incuriosirsi e ad essere anche entusiasti e contenti della proposta culturale che stiamo offrendo.
D. Per la realizzazione di questo Centro Culturale ha pensato a qualche fascia di età specifica?
R. No, la promozione delle attività culturali è aperta a tutte le fasce d’età, e al fine di valorizzare la fruizione e l’uso di tutte le risorse e le opportunità che il Polo Culturale Comunale offre, e per venire incontro alle esigenze di tutte le fasce di utenza, il Centro è aperto al pubblico tutti i giorni della settimana, con alcuni periodi di sospensione comunicati in anticipo, con la presenza di due o tre operatori al giorno, con la seguente articolazione: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e venerdì mattina: 08:00 – 13:00, lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e venerdì pomeriggio: 15:00 – 20:00, sabato e domenica: 10:00 – 13:00.
D. Quali sono le caratteristiche e gli obiettivi di questo Polo?
R. Il funzionamento del Polo Culturale, come quello che abbiamo realizzato, avente all’interno una biblioteca pubblica, comporta degli obiettivi consolidati e obbligatori che devono essere la base per una corretta gestione del servizio proposto. In sintesi si possono riassumere in: invito alla pubblica lettura attraverso il prestito gratuito del materiale librario; la struttura, nel suo complesso, è così divisa: area accoglienza: circa 150 mq; postazioni internet con n°2 pc di ultima generazione;n°30 postazioni a sedere per la lettura; magazzini: tre locali di cui 2 posti nel locale interrato rispettivamente di 7 mq e 10 mq e uno di 15 mq; telecamere di videosorveglianza interne ed esterne; n°2 condizionatori;n°2 bagni: maschi femmine; terrazzo non coperto di 95 mq; accesso per disabili con rampa; sistema di allarme; videoproiettore e telo;
D. L’accesso al Polo Culturale è riservato solo ai residenti o è aperto anche a chi proviene da fuori comune?
R. Chiunque desideri accedere al Polo Culturale, anche solo mosso da curiosità, sarà il benvenuto. Sarà un vero piacere poter aprire le porte e accogliere anche i non residenti così da centrare uno degli obiettivi del Polo: offrire momenti di interazione tra persone che non si conoscono ma, che hanno in comune alcune passioni, come la lettura per esempio. un luogo dove qualsiasi tipologia di cittadino: bambini, nonni, studiosi, studenti di scuola superiore, universitari, eruditi, non-eruditi, turisti, ha la possibilità di poter trascorrere un pomeriggio diverso dal solito.
D. Perché il nome “Officina Culturale”?
R. Negli anni ’50 a Bologna fu fondata, da alcuni esponenti di spicco dell’epoca, una rivista letteraria dal titolo “Officina”. Per l’occasione fu chiesto ad Italo Calvino cosa ne pensasse del nome Officina e lui rispose così: «Officina mi piace molto. Consideratemi pure dei vostri». Quando stavo passando in rassegna i nomi mi è subito balzata alla mente la risposta di Calvino e ho sorriso pensando ad un dialogo immaginario con il noto scrittore a me tanto caro. Confrontandomi poi con il Sindaco e con gli altri Consiglieri abbiamo convenuto che potesse funzionare. D’altronde, nel suo senso figurato, officina designa un luogo di propulsione socioculturale ed è quello che mi auguro vivamente accadrà.
D. Per Roccamonfina, cosa rappresenta il Polo Culturale e la “rinascita” della struttura che lo ospiterà?
R. Credo che la nostra città sia tenuta a riorganizzare lo spazio urbano in base a nuovi principi e a nuove logiche di sviluppo, perciò questa struttura non più utilizzata da molti anni si è presentata come una grande opportunità per ripensare le funzioni del territorio. Mi auguro diventerà il cuore pulsante di Roccamonfina, un salotto della comunità dove si partoriranno idee.

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