Padre Mario Crocco riposerà nel cimitero di Casagiove
Casagiove – Le spoglie mortali di Padre Mario Crocco saranno traslate dal cimitero di Casagiove nella chiesa parrocchiale dello Spirito Santo in Castellammare di Stabia, dove fu parroco dal 1954 al 1990. La cerimonia solenne avverrà lunedì 20 giugno. Per le ore 18 è previsto l’arrivo nel piazzale Amendola, da dove si snoderà un corteo. Nella chiesa, alle ore 19, si terrà una solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo Mons. Felice Cece. Il significativo avvenimento sarà preceduto da una settimana ricca di iniziative, a partire da domenica 12 giugno. Padre Mario Crocco, figura esemplare di uomo cortese, generoso, sereno, dolce, lieto: di frate minore evangelicamente povero, ma sensibile e pronto a sollevare l’uomo da tutte le povertà; di sacerdote che “corre” con slancio sempre più crescente dietro lo Spirito perché il Vangelo sia portato a tutti gli uomini.
Nacque a Casagiove il 31 agosto 1909. All’età di 22 anni, mentre era presidente di una sezione giovanile di Azione Cattolica del suo paese, attratto dalla mirabile vita e dallo spirito missionario di S. Francesco, lasciò gli studi universitari di ingegneria per seguire Cristo nell’Ordine dei Frati Minori. A Roccamonfina nel Santuario di S. Maria dei Lattani, vestì l’abito francescano e iniziò il noviziato canonico il 7 ottobre del 1932. Emise la professione temporanea l’8 ottobre 1933. Nel maggio del 1936, avendo ottenuto l ‘”Obbedienza” del Ministro Generale, partì come missionario per la Cina. Il 16 gennaio del 1937, a Hsiachungse (Taiyan, Shansi) emise la professione solenne e il 24 marzo del 1938 fu ordinato presbitero da S.E. Mons. Agapino Fiorentino o.f.m..
Fu a Pechino dal 1938 al 1945, dove esercitò il ministero sacerdotale presso la Procura della Casa di Studio Francescana, quale addetto all’Italica Cens, per l’assistenza dei missionari italiani e cappellano della comunità italiana. Nel 1945, S. E. Mons. Pacifico Vanni o.f.m., arcivescovo di Sian, lo volle suo collaboratore alla Procura di Sian e Delegato(nella sua lunga assenza) per le Opere dell’Archidiocesi. Padre Mario si adoperò instancabilmente nel ministero apostolico, nell’attività-stampa e nell’impegno caritativo, soprattutto nei tempi difficili della guerra. Quando le squadre dell’armata rossa iniziarono l’opera distruttrice del cristianesimo, Pacre Mario non arretrò, ma entrò nell’agone come “atleta di Cristo”. Restò saldo nella fede cattolica di fronte alle minacce delle squadre che nel giugno 1951, vennero ad arrestarlo, assediando e perquisendo la sua residenza, e di fronte ai giudici popolari dai quali venne processato e condannato. Sempre paziente e sereno nella sua prigionia, fu espulso dalla Cina dal governo comunista nel novembre del 1951.
Padre Mario avrebbe desiderato, in seguito, di ritornare in Cina, ma la volontà di Dio espressa attraverso la voce dei superiori, che egli ha sempre accolto come dono di grazia, lo ha diretto altrove.
Nel 1964 il P. Delegato generale, P. Ralphus Reilly e P. Gabriele Allegra chiedevano ufficialmente al Ministro Provinciale di Napoli del tempo di inviare il P. Crocco all’Istituto Biblico di Hong-Kong come collaboratore per il perfezionamento e la diffusione dela monumentale traduzione della Bibbia in lingua cinese. La Santa obbedienza chiama Padre Mario, dal 1954 al 1990, ad essere Parroco della Parrocchia dello Spirito Santo in Castellammare di Stabia:” Và, ripara la mia chiesa……”. Egli “và” nel quartiere più povero, dal punto di vista economico, sociale e morale della città. La sua missione continua instancabile, il suo apostolato non conoscerà mai riposo, sino alla fine del suo mandato “ripara” la chiesa, non tralasciando nulla pur di “guadagnare molti a Cristo”, restaura anche la casa della chiesa. Unico suo desiderio è “…… dissolvi et esse cum Christo”, nella povertà e nella minorità. Nei capitoli del 1956 e 1962 veniva eletto Definitore Provinciale. Nel 1967 S.E. Mons. Raffaele Pellecchia lo nomina Vicario Episcopale per le Religiose della Diocesi di Castellammare di Stabia. Dal 1990 ha assistito con amore, secondo lo spirito della regola francescana, i frati infermi ed ha ancora spezzato il Pane della Vita alle Suore dell’infermeria “La Palma”.
Il giorno 8 del mese di agosto del 1994, nell’infermeria “La Palma” in Napoli, è stato accolto nella Gerusalemme celeste per cantare in eterno insieme a S. Francesco e la sua gente poverella la gloria di Dio.