Un volo assurdo
Sapri – Un giovane liceale sta lottando tra la vita e la morte. Lo studente impegnato nelle prove orali degli esami di maturità presso il Liceo Classico di Sapri, avrebbe chiesto ai professori di poter uscire dall’aula per distrarsi un po’ dall’ansia stringente del momento. Da lì a poco il tragico volo. Il giovane, si sarebbe appoggiato alla ringhiera del balcone dell’aula posta al primo piano della scuola, e sarebbe precipitato nel cortile interno dell’edificio scolastico a causa del cedimento della struttura in ferro. Poi le grida sorde dei passanti. Compagni e professori, presagendo una disgrazia, sono scesi affannosamente dalle scale, terminando la loro corsa a perdifiato dinanzi al corpo privo di sensi dello sfortunato ragazzo. Soccorso prontamente, ora il giovane studente si ritrova a lottare tra la vita e la morte nel reparto di rianimazione del vicino ospedale. L’immane disgrazia ripropone alla ribalta ancora una volta l’annoso e odioso tema della sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro. La sciagura che ha colpito questo ragazzo e la sua famiglia non deve essere addebitata, come pure accade, alla oscura volontà di un Fato le cui intenzioni sono imperscrutabili, nel cui disegno divino questa tragedia avrebbe un senso, come nondimeno accade nella mentalità di noi meridionali, per cui poi lasciamo cadere tutto, e dunque anche questo ennesimo tragico incidente, nel dimenticatoio. La disgrazia invece è addebitale all’uomo e un giorno i responsabili saranno chiamati a rispondere dinanzi ad un Tribunale che non ammette nessun grado di appello, quello divino, perché ogni vita è sacra dinanzi agli occhi di Dio. Tutti gli uomini di buona volontà che sono alle leve del comando, pertanto, sono chiamati a fare delle scelte, magari in controtendenza, probabilmente impopolari, addirittura “coraggiose”, al fine di applicare le leggi che pur ci sono in materia di sicurezza, anche se tutto è perfettibile, di agire sui responsabili degli uffici preposti alla salvaguardia della sicurezza sui luoghi di lavoro, di stornare dai fondi dei bilanci a disposizione tutto ciò che è necessario per garantire a tutti il rispetto della propria vita.