Secondo weekend di viaggio per il Ravello Festival
Ravello – Secondo weekend di viaggio per il Ravello Festival. Da venerdì 15 a domenica 17 luglio in programma tre appuntamenti di diversa estrazione che cercheranno di declinare altrettanti linguaggi musicali: venerdì si parte, quindi, dal Belvedere di Villa Rufolo alle 21.45 con la Tribunal Mist Jazz Band, diretta da Antonio Solimene. Il concerto dell'ormai noto ensemble partenopeo, reduce dal Festival di Spoleto e da Umbria Jazz, proporrà numerosi classici della canzone napoletana, rielaborati alla stregua di veri standard jazzistici, confondendo consapevolmente Duke Ellington e Carosone, E.A. Mario e Modugno in una passeggiata musicale senza confini. Palummella, Voce 'e notte, Tu vuò fa' l'americano, Scapricciatiello sono solo alcuni dei brani scelti per l'imperdibile esordio del jazz al Festival. Sabato 16, sempre alle 21.45 e sempre sul Belvedere di Villa Rufolo, sarà l'Orchestra di Piazza Vittorio a far rivivere l'affascinante percorso di autocoscienza compiuto da Tamino con Papageno e raccontato ne Il flauto magico di Mozart. L'ensemble multiculturale e multietnico, nato da un'idea di Mario Tronco e Agostino Ferrente, rileggerà, smonterà, reinventerà in sei lingue e a ritmo di jazz, rap, mambo, pop, un altro "Flauto", ambientato in una moderna società multirazziale. Un trionfo di esotismo, tenerezza, colore e fantasia che a Mozart, probabilmente, sarebbe molto piaciuto. Domenica 17, il Festival cambia registro per celebrare, con l'Orchestra Giovanile "Luigi Cherubini" diretta dal maestro Michele Campanella, i duecento anni dalla nascita di Franz Liszt. Il concerto, programmato al Belvedere di Villa Rufolo, metterà a confronto i due concerti solistici del compositore ungherese. I brani, esito di una gestazione lunga e complessa, sono molto diversi tra loro: "Mentre nel primo Concerto – scrive Campanella – la forma procede senza scompaginare un simulacro di tradizione sonatistica, nel secondo, la struttura è assolutamente libera da vincoli accademici". Campanella, nel doppio ruolo di solista e direttore, riprenderà un dialogo, già avviato felicemente, con la magnifica orchestra fondata da Riccardo Muti. Completano il programma altri due lavori, per pianoforte e orchestra: Totentanz, parafrasi sulla sequenza gregoriana del "Dies Irae", sembra un concentrato di energia ritmica, un'esplosione di virtuosismo, un saggio di inventiva timbrica. Infine, la Fantasia S. 123, libera trascrizione della Rapsodia Ungherese n. 14.