“Cartesio nella cultura olandese del Seicento (1638 – 1648)” di Ernesto Funaro

Libri – “Cartesio nella cultura olandese del Seicento (1638 – 1648)” è l’ultima opera dello scrittore Ernesto Funaro per Giuseppe Vozza Editore. “Questo libro – si legge nella quarta di copertina – coraggioso ed originale è dir poco, si propone di sganciare la figura di Descartes dai canoni consueti in cui è stata ingabbiata per secoli. Pertanto, nessuna traccia, qui, di Penso dunque sono, di ripartizione delle idee in innate, avventizie e fittizie, ma un Descartes vivo nel contesto sociale, spaziale e culturale di un tempo segnato, drammaticamente ma anche costruttivamente per destino dell’Europa, dalla Guerra dei Trent’anni, che tante devastazioni e miserie portò non solo tra la popolazione inerme ma tra tutti i ceti sociali, marcando profondamente un’epoca non ancora chiaramente delineata nelle sue tendenze fondamentali e sospesa tra antico e moderno, tra la permanenza ancora pesante della cultura scolastica e dell’intromissione dei centri di potere soprattutto ecclesiastico in tutti i campi del vivere sociale, e l’imminente radicale trasformazione delle conoscenze che va sotto il nome di rivoluzione scientifica”.
Il libro è arricchito dalla prefazione di Aldo Cervo ed è suddiviso in tre capitoli (Extra vagantia; Aristotele, nemico immaginario; Cartesio nel deserto?). Lo stesso Cervo, nella prefazione del libro, descrive la lettura che l’autore Funaro dà di Cartesio come “quella di uno scienziato – matematico – filosofo il cui approdo, tradizionalmente riepilogato nell’esemplificativo, arcinoto Cogito, ergo sum, non è, e non vuole essere, la chiave di volta che apre a una Verità definitiva”.

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