Stadio Comunale intitolato a Pasqualino Ferrante
L’amministrazione Comunale di Piedimonte Matese vista la nota a firma congiunta del prof. Filippo Inglese, Presidente della Società Sportiva C.S.C. Matese e del Sig. Maurizio Costarella, Presidente della Società Sportiva A.S. pro Piedimonte con cui i prefati invitavano l’Amministrazione Comunale ad intitolare il locale Campo Sportivo a Pasqualino Ferrante, che si è particolarmente contraddistinto nella valorizzazione della locale squadra di calcio, ha deliberato di intitolare allo stesso lo stadio comunale della frazione Sepicciano. La storia del calcio cit tadino non può prescindere dal ricordo del compianto Pasqualino Ferrante, nato il 27.06.1941 e prematuramente scomparso il 08.09.2003, solerte ed instancabile amministratore della Città di Piedimonte Matese, nell’arco temporale di circa un trentennio, ha rivestito importanti e determinanti ruoli politico-amministrativi improntati sempre sul leale rapporto di correttezza istituzionale con l’intera compagine municipale, tanto agli inizi dell’esperienza politica con l’elezione del lontano maggio 1970, quale militante della storica Democrazia Cristiana, quanto nel ricoprire molteplici cariche all'interno delle varie amministrazioni succedutesi nel tempo, rivestendo, tra l'altro, le delicate e complesse funzioni di Assessore ai Lavori Pubblici. Con l'intitolazione dello stadio comunale l’amministrazione vuole sancire un intimo e vigoroso legame tra passato e presente, nella speranza di poter presto ripercorrere le orme di quel cal cio genuino che ha contraddistinto la storia recente dell’esperienza sportiva cittadina, alla quale un significativo ed importante contributo è stato offerto dalla testimonianza resa dal compianto Pasqualino Ferrante. Tale riconoscimento, ha ribadito il Sindaco Vincenzo Cappello, costituisce un atto dovuto nei confronti di una persona che, forte del suo proverbiale coraggio e spirito combattivo, ha prodigato ogni possibile e consentita energia per l’affermazione del primato sportivo della nostra Città portando la squadra di calcio, che indossava e difendeva i colori cittadini, a raggiungere la promozione, ovvero il sogno inseguito da almeno sessant’anni di avventure calcistiche, non sempre fortunate.