Ennesimo incendio doloso nei campi di via Galvani

“Erano circa le 17,00, di domenica pomeriggio quando ho notato dal balcone di casa le fiamme sprigionarsi dal terreno in prossimità della Proma e provocare alte colonne di fumo nero e denso che ci ha arrecato enormi problemi di respirazione, tanto che siamo subito rientrati in casa ed abbiamo chiuso le finestre”, è l’amara denuncia di un residente di via Galvani che domenica è stato costretto a convivere, suo malgrado, con l’odore acre provocato dal fumo che si è sprigionato da sacchetti di immondizia che, ignoti senza scrupoli, hanno dato alle fiamme. Purtroppo, l’incendio, di chiara matrice dolosa, ha fatto andare in fumo alcune baracche di fortuna costruite, ovviamente abusivamente, con il materiale di risulta abbandonato notte tempo in via Galvani e fra questi pare che vi fossero alcune lastre di eternit che ricoprivano gli alloggi di fortuna degli immigrati. L’incendio era diretto nei confronti delle baracche costruite dagli immigrati o era invece destinato ai rifiuti abbandonati nell’area e le fiamme solo per caso si sono poi propagate alle baracche ? Il dubbio resta e sarà compito degli investigatori scoprire come sono andati veramente i fatti. C’è comunque da sottolineare che via Galvani, strada parallela alla Motorizzazione civile di Caserta, che sfocia sul Viale Carlo III^, di sera diventa terra di conquista di 10/15 extracomunitari che all’incrocio semaforico con Recale, San Nicola La Strada e Caserta, cingono letteralmente “d’assedio” le autovetture che si fermano al semaforo. Ora, poi, da un po’ di tempo a questa parte hanno escogitato un nuovo modo per obbligare le auto a fermarsi, visto che molti automobilisti si fermano a parecchi metri di distanza dalle prime auto fermate dal “rosso”: hanno iniziato a mettere lungo la strada i secchi che usano per lavare i vetri così che l’automobilista è costretto a fermarsi e a lasciare un euro di mancia. Un vero e proprio “ricatto”, contro il quale nessuna forza dell’ordine interviene, anzi, fanno finta di non vedere, non sentire e non parlare, come le tre scimmiette famose. È da questo punto che le FF.OO. dovrebbero partire per capire se l’incendio era rivolto contro gli immigrati clandestini, prima che possa accadere l’irreparabile. L’abbandono di rifiuti più o meno ingombranti dati alle fiamme domenica scorsa, hanno sprigionato un grande quantità di diossina, visto che oltre ai rifiuti di plastica, pneumatici ed altro, avrebbe riguardato anche qualche pannello di eternit, che, poi, i residenti sono stati costretti a respirare. Forse, per scoraggiare questi personaggi squallidi che non sanno cosa significhi essere civili o vivere in un ambiente sano, sarebbe opportuno o fare qualche appostamento notturno o installare qualche telecamera. Sarebbe gradita anche l’aiuto della popolazione che, invece di raccontare al cronista cosa accade, si prendano le loro responsabilità facendo petizioni alle autorità competenti (Prefettura, Questura, Comune di Caserta e di San Nicola La Strada, comandi provinciali della Polizia di Stato, Carabinieri e Polizia Municipale) e apponendo la loro firma in calce alle petizioni. In fondo, l’unione fa la forza e il solo cronista, oltre a denunciare quanto accade non può fare granché.

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