Donne e scienza, convegno a Caserta in occasione della Giornata Mondiale delle Donne nella Scienza

Si svolgerà questa mattina – online su piattaforma Google Meet – l’incontro European Girls in STEM, evento organizzato dalla sezione di Caserta dell’Associazione Donne Giuriste Italia (ADGI) con la collaborazione dell’Istituto Comprensivo «Mattia De Mare» di San Cipriano d’Aversa e l’Istituto Comprensivo «Luigi Vanvitelli di Caserta».
L’iniziativa, che intende celebrare la Giornata Mondiale delle Donne nella Scienza, è un momento di confronto che punta a stimolare e diffondere il pieno e paritario accesso delle donne in campo scientifico e tecnologico. Ospiti dell’evento saranno Amata Mercurio – ricercatrice dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF CNR) – e Giuliana Catara – ricercatrice dell’Istituto di Biochimica e Biologia Cellulare (IBBC CNR) – che, intervistate dagli studenti dei due istituti comprensivi, racconteranno la propria esperienza di scienziate, donne, mogli e madri. Ad aprire l’incontro i saluti istituzionali delle dirigenti scolastiche degli istituti, Antonietta Cerrito e Rosaria Prisco.
«Il mondo della scienza ha bisogno delle donne – spiega Anna Di Mauro, presidente ADGI Caserta e moderatrice dell’incontro – ed in particolare l’Europa, che potrebbe trovarsi ad affrontare una carenza di specialisti nelle materie STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica – science, technology, engineering and mathematics) al momento nella stragrande maggioranza di sesso maschile. È accertato che, nelle ragazze, l’interesse per le materie scientifiche nasce intorno agli 11 anni per, poi, calare in prossimità di 17 anni proprio nel momento in cui avviene la scelta del percorso universitario. È importante dare alle studentesse modelli di riferimento femminili visibili nelle professioni STEM, aumentando anche il numero delle esperienze pratiche durante il percorso scolastico e ricevendo maggior incoraggiamento dagli insegnanti e dagli ambienti familiari. Soprattutto, è importante far comprendere che uomini e donne riceveranno un trattamento paritario in ambito lavorativo tale da sostenere le future famiglie, condizione che potrebbe dare un’importante svolta alla maggiore partecipazione femminile all’interno del lavoro scientifico e portare un cambiamento effettivo nella realizzazione delle pari opportunità».

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