Discariche: è allarme per aumento indiscriminato di tumori

L'apertura del sito di stoccaggio là dove prima c'era il cosiddetto “Panettone”, attiguo alla discarica Lo Uttaro, voluto ardentemente dall'assessore provinciale Mastellone contribuirà ad aumentare il numero di decessi per tumore, perché è oramai assodato che c'è un nesso di causalità fra discariche e tumori. Ma sembra che nessuno si sia reso conto che fino alla definitiva risoluzione del problema rifiuti, il cancro mieterà ancora centinaia di migliaia di vittime fra la popolazione. Già ora il triangolo composto dai comuni di Napoli Nord e quelli di Caserta Sud, fa registrare il più alto tasso di mortalità per i più svariati tipi di cancro; alla prostata, ai polmoni, all’esofago e tanti altri ancora. A chi dobbiamo tanta grazia ? Forse i nostri politici pensano di esserne immuni, pensano che non possano morire di cancro ? Già nel 2006 venne pubblicato un rapporto, commissionato dal Dipartimento di Protezione Civile – guidato da Guido Bertolaso – e condotto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, dal CNR, dall’Istituto Superiore di Sanità e l’Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Al progetto hanno concorso l’Osservatorio Epidemiologico Regionale della Campania, l’ARPA Campania e le strutture sanitarie territoriali, fra cui l’ASL CE1. Questo rapporto ha evidenziato una forte corrispondenza tra la presenza di discariche di rifiuti e/o inceneritori e l’aumento di mortalità per cause tumorali all’interno di un’area territoriale. Le analisi hanno consentito l’identificazione di un’area nella quale la mortalità generale ed i tassi specifici per diverse patologie tumorali sono particolarmente alti. Numerosi comuni segnalati dal rapporto si caratterizzano per vari sedi tumorali, tra le quali figurano il tumore maligno dello stomaco, del rene, del fegato, di trachea – bronchi e polmoni, della pleura e della vescica. I determinanti principali di questi tumori sono riconducibili a fattori legati allo stile di vita (alimentazione, tabacco, infezioni)e ad esposizioni professionali. Esistono, però, segnalazioni epidemiologiche che li hanno messi in relazione ad esposizioni strettamente ambientali derivanti dalla vicinanza residenziali a siti di trattamento dei rifiuti. Nel territorio studiato, che fa riferimento al periodo 1994-2001, fra le altre città c’è anche San Nicola La Strada. Che l’emergenza ambientale nel nostro territorio sia diventata molto seria ce ne eravamo già accorti. Quando alla sensazione comune si aggiungono dati scientifici allora la situazione diventa allarmante. La Campania, oltre a vivere quotidianamente l’emergenza rifiuti sin dal 1994, ha sopportato negli anni una pesante situazione di degrado ambientale, soprattutto per lo sversamento illegale di rifiuti speciali molto pericolosi per la salute umana. Dunque, bisogna subito intervenire affinché si eviti di costruire il sito di compostaggio voluto dall'amministrazione provinciale nonché l'eliminazione del sito presente in località “Uttaro”, affinché venga definitivamente messo “al bando”, chiuso una buona volta per tutte, e le istituzioni (comune e provincia) debbono passare dalle parole ai fatti, senza accusare la stampa di procurato allarme, visto che sono enti aventi carattere nazionale e, quindi, super partes, a lanciare l’allarme.

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