Riccardo III – Suite d’un mariage di Auretta Sterrantino

Sarà in scena giovedì 17 febbraio 2022 alle 21.00 (repliche fino a domenica 20), al Teatro Elicantropo di Napoli, Riccardo III – Suite d’un mariage scritto e diretto da Auretta Sterrantino, con Michele Carvello e Giulia Messina, presentato da QA – Quasi Anonima Produzioni e Nutrimenti Terrestri.
L’allestimento, a cura di Valeria Mendolia, è un lavoro teatrale di grande enfasi estetica che esplora e riesce a far dialogare corpo-voce e luci-suoni-musica in un duello erotico, un gioco-conflitto per amore avvolto dalle musiche di Filippo La Marca e Vincenzo Quadarella.
Opposti, distanti e lontani i due protagonisti del dramma shakespeariano ruotano sulla scena in coreografie ipnotizzanti in cui il talamo e l’altare si mischiano alle loro vesti e alle loro vite, dicotomiche e folli: l’una, quella di Riccardo, bramosa di potere, spietata e violenta, l’altra, quella di Lady Anne, assetata di vendetta, lucida e corrosa dal desiderio della morte.
Il rituale del matrimonio diviene messa in morte e un mantra ossessivo che esibisce la destrutturazione del potere ambito.
“Ho cercato di lavorare sul contrasto di fondo – dichiara l’autrice e regista – che anima la grande contraddizione di una vittima che sceglie di amare il proprio carnefice. La stabilità diventa un goffo tentativo di sopire sentimenti troppo contrastanti e dolorosi che vanno scoperchiati attraverso il rispecchiamento e ogni possibile e sincero artificio retorico”.
Prestato, vecchio, nuovo, blu è il mantra ripetuto da un uomo e una donna in procinto di percorrere la navata fino all’altare. Prestato, vecchio, nuovo, blu sono le parole di Lady Anna, vittima del piano di un Riccardo III mostro, ma anche fragile come non lo abbiamo mai visto.
Lo spettacolo nasce da uno studio volto a indagare i meccanismi di una mente perversa e le dinamiche di azione e reazione espresse e inespresse che s’innescano in un gioco al massacro, spinto da due sentimenti distruttivi: desiderio di potere e sete di vendetta. Sentimenti che confondono vittima e carnefice, quasi fino a sovrapporli nelle pieghe di quest’unione mortale.
La relazione tra Riccardo e Anna oscilla tra un prima e un dopo. Un prima fatto di sogni e possibilità e un dopo fatto di mostruosità e orrori irreparabili. In quest’oscillazione, del tutto umana, lo spettacolo prova a cogliere i due protagonisti di questa via crucis, che conduce a una morte senza possibilità di resurrezione alcuna.

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