Norme di sicurezza eccessive

Domenica 13 febbraio u.s. sono stato allo stadio Olimpico di Roma per assistere, con mio figlio, alla partita di rugby, valevole per il Sei Nazioni, tra Italia e Inghilterra. Giunti alla Stazione ferroviaria, dopo aver parcheggiato l’auto, prendo la metropolitana e prima di vidimare il biglietto vengo identificato da due Agenti della Polizia. Arrivati allo Stadio all’ingresso mi fanno mostrare il biglietto, il green pass, il documento. Ad un secondo varco mi richiedono il documento, mi controllano lo zaino, mi fanno buttare la bottiglia d’acqua. Dopo una trentina di metri altro controllo al documento ed allo zaino. Arrivati all’ingresso della curva Sud altro controllo dello zaino e del documento. Capito? Ovviamente mi incavolo un po’ ma viene detto, dal capo del servizio d’ordine, che queste sono le regole imposte dalla Prefettura. Devo aggiungere qualcosa? Sì, alcuni particolari importanti. Nella curva si vendevano bottiglie di birra con il tappo, c’erano oltre cinquemila inglesi con i quali abbiamo solidarizzato, visto la partita, commentato la sconfitta schiacciante dell’Italia ed alla fine ci siamo salutati. Un grande esempio di sport, solidarietà, amicizia macchiato da uno zelante controllo anti-Covid utilizzato senza alcun motivo.

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