Al Museo di Capodimonte “The Triumph of Death” di Cecily Brown

A partire dal 10 febbraio e in programma fino al 1° maggio 2022 al Museo e Real Bosco di Capodimonte in esposizione “The Triumph of Death” la monumentale tela di Cecily Brown, pittrice britannica contemporanea, le cui opere sono presenti dal Guggenheim Museum di New York alla Tate Gallery di Londra. La mostra, curata da Sergio Risaliti e realizzata dal Museo di Capodimonte con la collaborazione della Galleria Thomas Dane Gallery di Londra, mira, attraverso il ciclo denominato “L’Opera si racconta”, a svelare il contesto di sviluppo originario delle produzioni che, come nel caso di “The Triumph of Death”, partono da scenari e ambientazioni lontane. Cecily Brown ha creato la propria opera a seguito di un viaggio in Sicilia dopo aver visionato l’affresco “Trionfo della Morte” risalente al 1400 e conservato presso la Galleria Regionale di Palazzo Abatellis a Palermo: in un maestoso giardino irrompe la Morte in groppa ad un cavallo scheletrico ritratta nell’attimo in cui scocca una freccia contro un giovane mentre tutt’intorno vige terrore e sgomento, fatta eccezione per un gruppo di aristocratici in alto a destra intenti a proseguire la loro conversazione. Nell’apparato iconografico risalente all’affresco troviamo la “fiumana di gente” che tenta di mettersi in salvo, i volti di chi indifferente continua a dialogare e la furia del mortale cavaliere apocalittico sul suo destriero. Vengono addirittura riprodotti i margini deteriorati dei quattro pannelli congiunti risalenti alla raffigurazione quattrocentesca, simbolo per la Brown della distruzione, del deterioramento e della ricostruzione.
Caratterizzato dalla pennellata aggressiva, testimone di una realtà amara e acre come i colori di Kirchner, l’atmosfera guidata dal vento di Kokoschka, la spettrale crudezza di Bacon e gli influssi risalenti a Delacroix, Goya, Hogarth, lo stile di Cecily Brown non può far a meno di ricondurre lo spettatore ad un’ulteriore opera omonima, conservata al Museo del Prado di Madrid: il “Trionfo della morte” di Bruegel, il quale analogamente all’artista londinese avrebbe visitato l’affresco palermitano durante un viaggio nel 1552. Sorpresa, sgomento, timore, inutile ribellione e finale rassegnazione sono le chiavi di lettura delle opere di Bruegel e della Brown, una condanna verso i vizi e i peccati umani, ma che ancor di più, data l’atmosfera arida e infernale del Bruegel, potrebbero al nostro tempo essere interpretati come un grido disperato della natura riguardo all’incombente cambiamento climatico, inutilmente combattuto da uomini che impugnano le armi contro un destino già scritto.

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